
08 agosto 2025
di Marco Delogu
«Il mio lavoro non è artistico, ma sociale e civile. Non voglio interpretare, voglio raccontare». È stato il leit motiv della sua vita da fotografo. Milioni di fotografie, una capacità di vedere e “inquadrare” fantastica. Tornando all’impegno sociale e civile di Gianni Berengo Gardin ritengo che il suo libro migliore sia Morire di classe pubblicato da Einaudi nel 1969 e realizzato con Carla Cerati e gli scritti di Franco e Franca Basaglia.
Quel libro segnò un passaggio importante nella battaglia per una psichiatria aperta, che portò nove anni dopo all’approvazione della legge 180 sull’apertura dei manicomi, legge approvata dopo quattro giorni dal ritrovamento del cadavere di Aldo Moro.
Quel reportage della Cerati e di Berengo Gardin indagava la condizione manicomiale e i ...
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