· Città del Vaticano ·

Lotta continua

 Lotta continua  QUO-182
07 agosto 2025

 

Anche oggi assistiamo a uno dei tanti paradossi di Gesù. Un giorno ha detto: «Vi dò la mia pace, vi lascio la mia pace...». Oggi dice: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione».

La parola di Gesù è una spada tagliente che opera profonde divisioni. Come tutti i Profeti (leggiamo Geremia nella prima lettura di questa domenica), anche Gesù è un segno di contraddizione.

Sempre, nella storia, ci sono stati quelli che lo hanno accolto, e quelli che lo hanno rifiutato o combattuto. Favorevoli e contrari! Anche tra i suoi seguaci, da una parte quelli che lo seguono per convenienza, per abitudine; e quelli che lo amano, e sono disposti a dare anche la vita per Lui.

Come vedete, la vita cristiana è una lotta continua! Ma se noi sogniamo una vita cristiana senza contrasti, senza noie e senza difficoltà, questa non è la religione di Cristo. Siamo chiamati anche noi ad essere segni di contraddizione.

Lo abbiamo visto lungo la storia, e ancora oggi (anche se non se ne parla tanto, come invece avviene per gli scandali!), la Chiesa e la fede cristiana sono combattute e odiate da molti. Quanti testimoni fedeli e coerenti sono uccisi a motivo della fede in Cristo, messi in carcere, torturati...

All’odio verso Cristo e all’indifferenza verso la religione, noi possiamo opporre un amore più vivo, ardente e generoso; una fede coerente e coraggiosa; una testimonianza credibile.

Nella seconda lettura di questa domenica: «... corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti... e non stanchiamoci perdendoci d’animo».

17 agosto

XX Domenica del Tempo ordinario

Prima lettura: Ger 38, 4-6.8-10;

Salmo: 39;

Seconda lettura: Eb 12, 1-4;

Vangelo: Lc 12, 49-53.

 

Dio non fa sconti

«Signore, sono molti quelli che si salvano?». Normalmente chi fa questa domanda dà per scontato di far parte del numero degli eletti.

Ci siamo mai posti, noi, la domanda sulla nostra salvezza? Perché c’è una porta veramente stretta da attraversare. E dobbiamo convincerci che la salvezza non è facile. Non è scontata. L’ingresso non è sicuro!

Bisogna presentarsi con le carte in regola: abbiamo rispettato i valori autentici del Vangelo? La giustizia, la carità, la modestia, la sincerità, l’onestà, l’attenzione al prossimo?

Non basta una certa infarinatura di religiosità, di pratiche abitudinarie come la Messa alla domenica, e qualche preghiera recitata per sentirsi la coscienza a posto...

Dio è esigente. Pretende molto. Essere cristiani è una cosa seria! Corriamo il rischio di sentirci dire anche noi: «Non vi conosco! Allontanatevi da me!». «Dio non è disposto a concedere sconti sul versante della facilità, non promuove azioni al ribasso, o saldi per incrementare la clientela» (Don Alessandro Pronzato).

La pedagogia di Dio non è fatta solo di dolcezza. Ce lo ricorda la seconda lettura di questa domenica: «Il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio».

Occorre, allora, accettare le esigenze della vita cristiana, che sono soltanto per la nostra salvezza. È una strada difficile, scomoda; ma percorrerla, porta alla vera gioia.

Ricordiamolo sempre: «Il cristianesimo non è facile, ma è felice» (Paolo VI).

24 agosto

 XXI Domenica del Tempo ordinario

Prima lettura: Is 66, 18-21;

Salmo: 116;

Seconda lettura: Eb 12, 5-7.11-13; 

Vangelo: Lc 13, 22-30.