· Città del Vaticano ·

Nel messaggio di Leone XIV il fermo monito contro gli armamenti nucleari

Un’offesa alla comune umanità e alla dignità del creato

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06 agosto 2025

«Le armi nucleari offendono la nostra comune umanità e inoltre tradiscono la dignità del creato, la cui armonia siamo chiamati a salvaguardare». È quanto scrive Leone XIV in un messaggio inviato al vescovo di Hiroshima, monsignor Alexis M. Shirahama, in occasione dell’80° anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki, colpite rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945. Di seguito — in una nostra traduzione dall’originale inglese — il testo pontificio.

Porgo cordiali saluti a tutti coloro che si sono riuniti per commemorare l’ottantesimo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. In modo particolare, esprimo i miei sentimenti di rispetto e di affetto ai sopravvissuti hibakusha, le cui storie di perdita e sofferenza sono per tutti noi un tempestivo invito a costruire un mondo più sicuro e promuovere un clima di pace.

Sebbene siano passati molti anni, le due città continuano a essere memorie viventi degli orrori profondi causati dalle armi nucleari. Le loro strade, scuole e case recano ancora le cicatrici — sia visibili sia spirituali — di quel fatidico agosto 1945. In questo contesto, mi preme ribadire le parole tanto spesso usate dal mio amato predecessore Papa Francesco: «La guerra è sempre una sconfitta per l’umanità».

Come ha scritto il dottor Takashi Nagai, un sopravvissuto di Nagasaki, «la persona che ama è la persona “coraggiosa” che non porta armi» (Heiwato, 1979). Di fatto, la vera pace esige che con coraggio si depongano le armi, specialmente quelle che hanno il potere di causare una catastrofe indescrivibile. Le armi nucleari offendono la nostra comune umanità e inoltre tradiscono la dignità del creato, la cui armonia siamo chiamati a salvaguardare.

Nel nostro tempo di crescenti tensioni globali e di conflitti, Hiroshima e Nagasaki sono «simboli della memoria» (cfr. Papa Francesco, Lettera a Sua Eccellenza Reverendissima Alexis-Mitsuru Shirahama, Vescovo di Hiroshima, 19 maggio 2023), che ci esortano a rifiutare l’illusione di sicurezza fondata sulla distruzione reciproca assicurata. Dobbiamo invece forgiare un’etica globale radicata nella giustizia, nella fraternità e nel bene comune.

Prego, pertanto, perché questo solenne anniversario possa servire come invito alla comunità internazionale a rinnovare il suo impegno a perseguire la pace duratura per l’intera famiglia umana, «una pace disarmata e una pace disarmante» (Prima Benedizione “Urbi et Orbi”, 8 maggio 2025).

Su tutti coloro che commemorano questo anniversario invoco volentieri abbondanti benedizioni divine.

Dal Vaticano, 14 luglio 2025

LEONE PP. XIV