· Città del Vaticano ·

I secondi vespri presieduti dall’arcivescovo Peña Parra nella solennità della Madonna della Neve

Santa Maria Maggiore

 Santa Maria Maggiore   QUO-181
06 agosto 2025

Fare memoria della storia, e del «cammino di pietà e di santità» che ha animato la basilica di Santa Maria Maggiore, rendendola ancora oggi «meta di pellegrinaggi e luogo di fede» da cui ciascun fedele riparte «con fiducia rinnovata e con buoni propositi». È l’invito dell’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, pronunciato nel pomeriggio di ieri, 5 agosto, durante i secondi Vespri in occasione della solennità della Madonna della Neve e dell’anniversario della dedicazione della basilica papale.

L’arcivescovo, portando «i saluti e la benedizione di Papa Leone XIV», si è soffermato sul suggestivo rito della «cascata di petali bianchi dalla cupola» della basilica, che ha avuto luogo durante il canto del Magnificat, a rievocazione del miracolo con cui, secondo un’antica tradizione, la notte del 5 agosto 358 la Vergine avrebbe indicato in sogno a Papa Liberio il luogo in cui desiderava che le fosse dedicata una chiesa a Roma. Un sogno cui fece seguito un segno: «Lo straordinario fenomeno di una nevicata che, in piena estate, tracciò il perimetro della futura costruzione» del tempio mariano.

Il sostituto della Segreteria di Stato ha riflettuto poi sulla seconda fase storica della basilica Liberiana, «legata a un momento importantissimo della vita della Chiesa». Nel V secolo, infatti, il vecchio edificio venne fatto abbattere per volere di Papa Sisto III, al fine di «celebrare la proclamazione di Maria come Theotókos, “Madre di Dio”», avvenuta nel Concilio di Efeso del 431. Al suo posto, venne fatta erigere «una nuova grande chiesa, poi elevata al rango di basilica e, per la sua maestosità, insignita del titolo di Santa Maria Maggiore».

Nella basilica che custodisce l’icona mariana della Salus Populi Romani — ha osservato l’arcivescovo — i fedeli si recano «per affidare alla Madre del Signore la loro esistenza, le preoccupazioni, le gioie e i dolori» per poi «ripartire con fiducia rinnovata e con buoni propositi».

Infine, Peña Parra ha ricordato Papa Francesco, sepolto proprio nella basilica Liberiana, e la sua devozione alla Salus Populi Romani. (edoardo giribaldi)