
06 agosto 2025
di Federico Piana
«Hiroshima e Nagasaki devono ricordarci che l’uso di qualsiasi arma nucleare ha profonde conseguenze umanitarie che troppi politici oggi non riescono più a valutare». Da Monterey, in California, il professor William C. Potter fa capire con forza che ad ottant’anni dai bombardamenti atomici delle due città giapponesi rase al suolo sul finire della seconda guerra mondiale, con un bilancio compreso tra 100.000 e 200.000 vittime civili, poco o nulla è cambiato. Anzi, l’immane tragedia sembra non aver insegnato niente: «Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, le norme contro l’uso delle armi nucleari si sono indebolite a tal punto che sarà difficile ripristinare il “tabù atomico”».
Fondatore e direttore negli Usa del «Centro James Martin per gli studi sulla non ...
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