
di Salvatore Cernuzio
Stavano tutti pregando, Pedro Pablo, Carmen Gloria, Pedro Pablo jr e Adela, per il loro Ignacio, questo figlio e fratello che al momento sta lottando per la vita. Erano con gli occhi chiusi quando, nella serata di ieri, lunedì 4 agosto, è arrivato Leone XIV, presentatosi senza preavviso nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per portare il suo conforto al quindicenne spagnolo per il quale aveva chiesto preghiere durante la veglia del Giubileo dei giovani, sabato sera a Tor Vergata.
Attraverso il suo canale Telegram, la Sala stampa della Santa Sede ha dato notizia della visita del Pontefice al nosocomio pediatrico, riferendo che si è intrattenuto con Ignacio e «con i suoi familiari in un’affettuosa conversazione» e successivamente «ha salutato alcuni pazienti del reparto oncologico». Infine il vescovo di Roma — ha concluso la Sala stampa —, «prima di tornare in Vaticano, ha incontrato individualmente alcuni parenti dei giovani malati, bambini e personale dell’ospedale. In un clima di commozione, ha recitato il Padre Nostro con i presenti, impartendo loro la benedizione».
Il giovane Ignacio è sedato, non ha visto né sentito nulla. Ha un linfoma che aggredisce le vie respiratorie; una situazione delicatissima che fa temere il peggio. I genitori, il fratello di 24 anni e la sorella di 17 sono invece svegli da giorni, da quando il ragazzo, venuto con la sua comunità del Cammino Neocatecumenale da Murcia (Spagna) a Roma per l’evento giubilare, ha avuto quattro giorni fa come una «esplosione» nel petto che lo ha fatto collassare e ha reso urgentissimo il ricovero nel nosocomio pediatrico. A casa faceva attività fisica, ha avuto solo un po’ di tosse, nessun allarme. Eppure, se lo avessero ricoverato qualche ora più tardi ora non ci sarebbe più, hanno detto i medici.
Sono svegli, quindi, mamma, papà e fratelli, giorno e notte a pregare, a sperare, a urlare a Dio di compiere «un miracolo». E anche a commuoversi davanti all’ondata di solidarietà e vicinanza ricevuta dopo l’appello del Pontefice.
Lui, Papa Leone, «un uomo semplice», dice Adela. Anche con i Gonzálvez il Pontefice ha pregato il Padre Nostro, ha dato a ognuno la benedizione e ha parlato di Vangelo, di vita eterna, di volontà di Dio. «Noi siamo fatti per il cielo», ha detto loro. «È stato incredibile», racconta il papà al telefono coi media vaticani. Leone XIV, aggiunge, «ci ha detto che l’importante è fare la volontà di Dio, che il nostro vero posto è la vita eterna in cielo. Questo ci ha confortato, perché siamo persone che cerchiamo di vivere la fede e sappiamo che è la verità». Ne è convinta pure Carmen Gloria: nessuno può immaginare in quale oceano di dolore possa annegare una madre che vede il figlio affrontare un male simile. Lei però, come il marito, parla di fede. Ringrazia il Papa per questa sorpresa: «Mi ha detto che se Ignacio era venuto fino a Roma, lui poteva venire fino all’ospedale a vederlo… Come madre ho visto che Gesù Cristo si è avvicinato a me e mi ha detto “non sei sola”. Per me questa è la conferma che Dio non ci ha abbandonato».
Ma è tutto il mondo ora a non voler abbandonare questa famiglia che si trova catapultata fuori casa, in una città diversa, in cerca anche di un posto dove stare. Tantissime le manifestazioni di vicinanza ai Gonzálvez in queste ore: «Questa nostra storia sta muovendo molti cuori», spiega ancora la mamma. «È opera dello Spirito Santo e una grande consolazione».
Il fratello di Ignacio, Pedro Pablo — stesso nome del papà —, era venuto anche lui come gli altri suoi coetanei a Roma per il Giubileo e il Papa pensava al massimo di vederselo passare davanti in papamobile, non di trovarselo di fronte al Bambino Gesù: «Mi ha dato una grande pace, ci ha uniti come famiglia nella fede». «Non sappiamo come andrà a finire — aggiunge il ragazzo —, Papa León davvero era preoccupato, mi ha dato la sensazione di uno che ha capito veramente il dolore che stiamo vivendo».
Adela si dice colpita soprattutto dalla «semplicità» del Pontefice. Lei che ha pianto a dirotto ascoltando alla tv — dall’ospedale dove è corsa, saltando la veglia a Tor Vergata — il Papa che rivolgeva un pensiero al suo fratello più piccolo. Lo stesso Papa che ieri si è trovata di fronte: «Quando l’avevo visto passare in macchina mi si sono rizzati i capelli. Vederlo di persona, invece, mi ha dato pace e tranquillità. Sono entrata nella stanza di Ignacio piangendo e sono uscita ridendo».