
Sarà Papa Leone XIV ad aprire, nel pomeriggio di venerdì 19 settembre, nella basilica cattedrale di San Giovanni in Laterano, l’anno pastorale della diocesi di Roma: ad annunciarlo è stato il cardinale vicario Baldassare Reina in una lettera, diffusa ieri 4 agosto, nella quale, anche a nome del Consiglio episcopale, ha voluto esprimere il proprio sentito “grazie” a tutti coloro che hanno partecipato alla preparazione del Giubileo dei giovani, in particolare allo svolgimento degli eventi degli ultimi giorni culminati nella veglia di sabato e nella celebrazione eucaristica di domenica presiedute dal Pontefice. «Il nostro Vescovo — scrive Reina — ha accettato con gioia di accompagnare Lui stesso l’avvio dell’anno pastorale e verrà nella nostra basilica cattedrale il 19 settembre, nel pomeriggio, per tracciare il cammino della nostra Chiesa all’interno di una grande Assemblea diocesana. Desidero condividere questa gioia perché possiamo sin da adesso alimentarla con la preghiera».
Un ringraziamento speciale il cardinale vicario lo rivolge all’Ufficio per la pastorale giovanile a partire dal suo direttore, don Alfredo Tedesco, «per l’impegno profuso e per il cammino di accompagnamento che ha saputo offrire in questo ultimo anno». Al riguardo «si è rivelata provvidenziale l’intuizione di istituire una rete di referenti di pastorale giovanile per ciascuna prefettura»: trentasei i sacerdoti incaricati che — si sottolinea nella lettera — «hanno svolto un servizio prezioso, spesso forse nascosto agli occhi dei più, ma molto utile per sollecitare le singole comunità, per mappare i luoghi destinati all’accoglienza, per sostenere gli animatori e per segnalare le difficoltà per tempo, al fine di trovare soluzioni adeguate e tempestive». Una scelta che dimostra come, «quando usciamo fuori dai nostri confini e facciamo rete con chi ci sta accanto e con la realtà della diocesi, le cose funzionano davvero e hanno il sapore di un’autentica fraternità ecclesiale», osserva il porporato.
Il “grazie” non può non includere i tantissimi volontari all’opera sia a livello diocesano che nelle singole comunità parrocchiali: «È stato bello vedere la generosità di tanti fratelli e sorelle che, secondo le loro possibilità, hanno fatto ciò che hanno potuto per rendere più bella e più familiare l’accoglienza».
Reina ricorda quando, all’inizio, ragionando del grande evento, il Dicastero per l’evangelizzazione guidato da monsignor Rino Fisichella affidò alla diocesi di Roma la cura dell’accoglienza dei giovani pellegrini: «Con prontezza e disponibilità ci siamo messi all’opera, organizzando con dedizione ogni aspetto in modo da arrivare preparati e offrire un servizio degno della bellezza di quanto abbiamo vissuto». Il cardinale non nasconde che «in queste ultime settimane non sono mancati gli imprevisti o le difficoltà». Del resto la macchina organizzativa «è stata molto complessa e abbiamo messo in conto che qualcosa avrebbe potuto non funzionare alla perfezione». Reina chiede addirittura scusa «se da parte nostra, come diocesi, non siamo stati pronti nell’affrontare qualche problematica: mi sento di dire che ce l’abbiamo messa tutta cercando di rispondere con dedizione a ogni richiesta di supporto».
Ma c’è soprattutto enorme soddisfazione per lo straordinario successo del Giubileo dei giovani: «Credo che siamo riusciti a mostrare il volto di una Chiesa che vuole essere fedele alla sua intima vocazione di “madre di tutte le Chiese” nella carità e nella comunione. E quando vediamo i frutti di tale impegno ci sentiamo incoraggiati e scopriamo il lato bello della nostra diocesi, colma di vitalità e freschezza», conclude la lettera. (giovanni zavatta)