· Città del Vaticano ·

Chi decide della vita
dei bambini di Gaza?

Nemah Hamouda holds a baby bottle while cradling her three-month-old granddaughter, Muntaha, in her ...
01 agosto 2025

di Ibrahim Faltas

Da quasi due anni si fanno sentire le voci di chi chiede di rispettare la vita a Gaza. Papa Francesco e Papa Leone XIV hanno chiesto pace e rispetto della verità e della giustizia con appelli fermi e forti. La società civile internazionale ha stimolato i governi a prendere posizioni decise contro la violenza indiscriminata su innocenti indifesi e senza armi. La richiesta di cessare il fuoco è arrivata da un numero sempre maggiore di esseri umani, colpiti da immagini e notizie di altri esseri umani sottoposti a sofferenze disumane. Sentimenti forti chiedono di fermare la tragedia che colpisce soprattutto i bambini delle guerre.

Chi decide la morte di un bambino? Chi non vuole dargli cibo se ha fame, acqua se ha sete, chi non gli procura farmaci se è malato? È difficile pensare che persone, che hanno figli e nipoti, possano decidere che anche un solo bambino possa morire senza averne umana pietà. Cosa spinge un essere umano a colpire e a distruggere la vita dei bambini? A cosa sono serviti l’impegno e la determinazione di organismi internazionali a tutelare i diritti dei bambini nel mondo? Cosa ci ricordano i lager, monumenti della storia che non doveva più ripetersi? Chi decide che un bambino non possa più sorridere, giocare, andare a scuola, non avere più l’amore e l’abbraccio dei genitori, dei fratelli, dei nonni? Chi decide che una madre malnutrita deve assistere alla morte del figlio perché non riesce ad allattarlo e il latte artificiale non arriva a Gaza?

Domande senza risposta perché è sempre più incomprensibile quello che accade a Gaza. Nonostante la mobilitazione di tanti governi e l’indignazione del mondo, c’è ancora chi decide della vita dei bambini e di altri innocenti.

Ho ricevuto una notizia che mi ha sconvolto e che mai avrei voluto ricevere. Molti bambini cercano di uccidersi e spesso ci riescono. Non hanno la forza di sopravvivere alla mancanza dell’affetto e della protezione di persone care, non hanno più voce per chiedere da mangiare, non vogliono più vedere la morte e la distruzione che li circondano e decidono di distruggere la propria vita. La malnutrizione ha raggiunto livelli di tale gravità che ci saranno conseguenze sulle vite di chi riuscirà a sopravvivere. Se non riusciamo a fermare questo ulteriore dolore, se non riusciamo a cancellare questo scandalo, potremo ancora chiamarci umanità? Chi decide della vita dei bambini di Gaza?