· Città del Vaticano ·

L’esperienza missionaria di suor Vincenzina Botindari

Evangelizzare in rete

 Evangelizzare in rete  QUO-173
28 luglio 2025

di Sara Costantini

Sui social network, i suoi profili contano in totale 50.ooo followers. Post e video che raccolgono riflessioni, parole di speranza, messaggi incentrati sulla Buona Novella e momenti di vita condivisa con autenticità. Con il Vangelo in una mano e il cellulare nell’altra, suor Vincenzina Botindari, originaria della Sicilia, francescana missionaria del Cuore Immacolato di Maria, porta avanti la sua missione nel cuore del mondo digitale.

Non è un’alternativa alla vocazione, ma un’estensione concreta del suo annuncio. È così che si definisce, con semplicità e consapevolezza: «Una missionaria digitale». Un titolo che a prima vista può sembrare insolito, ma che la religiosa incarna con naturalezza: «Ho aperto i miei canali social nel 2008, quindi sono una “missionaria digitale” da diversi anni. L’intento è comunicare il Vangelo, la Parola, ma anche i valori della Chiesa cattolica, perché spesso persistono luoghi comuni e informazioni errate», spiega ai media vaticani.

Per lei non si tratta di una moda, né di un’esibizione; l’evangelizzazione digitale è una vera presenza, un esserci tra le persone che cercano — consapevolmente o meno — un significato più profondo: «Essere missionaria digitale significa comunicare che il Vangelo non è lontano dalla gente, ma molto vicino, perché nasce sulle strade di questo mondo. Dio non è lontano».

La forza di suor Botindari sta nell’autenticità: un linguaggio semplice, quotidiano, che parla a chi è in cerca, a chi naviga senza bussola. Ma il cammino digitale non è privo di ostacoli, e lei non lo nasconde: «C’è chi cerca di comprendere la fede e chi invece si lascia guidare dai luoghi comuni, attaccando la Chiesa o chi la rappresenta. Spesso, uno scandalo fa più rumore di un parroco che ogni giorno, in silenzio, vive e realizza il Vangelo nella missione».

Nonostante le difficoltà, la religiosa continua a seminare con costanza. E a volte, quei semi danno frutto, trasformandosi in storie che toccano il cuore. «Ho incontrato persone che, da quando mi conoscono e parlo di fede, hanno iniziato a cercare la verità in modo diverso. Cercano un aiuto spirituale, iniziano un cammino. Ma per questo serve creare un legame: solo quando intuiscono che c’è verità in ciò che dici, puoi essere un mezzo per cambiare la vita di qualcuno». Dietro ogni follower, c’è una persona. E questo principio la suora non lo perde mai di vista. Non si limita a postare, ma dialoga, accompagna, ascolta.

Alla domanda su quale figura del passato sarebbe oggi un perfetto influencer della fede, risponde senza esitazioni: «San Paolo! Se avesse avuto in mano un pc, avrebbe ribaltato la storia. Già l’ha fatto, ma immaginate con che velocità il Vangelo avrebbe potuto correre... Negli Atti degli Apostoli si dice: “La Parola correva”. Ecco, oggi avrebbe corso ancora più lontano». Accanto all’Apostolo delle Genti, un’altra figura le è particolarmente cara: «La mia fondatrice, la beata Caterina Troiani. Nell’Ottocento partì per l’Egitto e scrisse centinaia di lettere a tutti — imperatori, pascià — per salvare i bambini dalla tratta. Se avesse avuto i social, quanto ancora avrebbe potuto fare?».

Suor Vincenzina guarda con speranza al Giubileo dei missionari digitali e influencer cattolici, apertosi oggi, 28 luglio. Non lo vive come un evento mediatico, ma come un’occasione di comunione reale: «Il mio desiderio è uno solo: che questo Giubileo serva a “fare rete”, “fare comunione” tra noi. Desideriamo presentarci come una grande fraternità, una Chiesa che annuncia, che accoglie, che cammina».

La sua giornata non inizia con un click, ma con la preghiera, che è la radice di tutto: «Inizia con la preghiera in fraternità e con l’Eucaristia. Poi, insieme ad altri missionari digitali, programmiamo i contenuti da pubblicare, riferendoci agli eventi della Chiesa, alle memorie liturgiche, ai santi». Suor Vincenzina non cerca visibilità, ma desidera testimoniare. Con una mano sul Vangelo e l’altra sullo smartphone, porta la luce della Buona Novella là dove, spesso, regna il buio dell’indifferenza.