
26 luglio 2025
di Paola Petrignani
È un romanzo che vive di connessioni, Perduto è questo mare (Milano, Rizzoli, 2025, pagine 240, euro 18) di Elisabetta Rasy. Perché a ben vedere non c’è una vera e propria trama. C’è piuttosto, verrebbe da dire, un racconto che si sviluppa muovendosi tra due poli, tra due figure chiave: Raffaele La Capria, importante scrittore e sceneggiatore italiano nonché grande amico di Rasy, una sorta di padre putativo con il quale la scrittrice ha condiviso quasi trentacinque anni di amicizia e una serie infinita di chiamate quotidiane; e Lello, il padre biologico dell’autrice.
Una figura oscura, lasciata indietro e riaffiorata dagli anfratti della memoria proprio dopo la morte di La Capria (la cui notizia apre il romanzo), e quindi da ritrovare, da rianalizzare — da capire, in qualche ...
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