· Città del Vaticano ·

A Gaza nessuna carestia?

Hidaya, a 31-year-old Palestinian mother, cradles her sick 18-months old son Mohammed al-Mutawaq, ...
26 luglio 2025

Da una parte Israele, le cui autorità sostengono che a Gaza non c’è carestia, dall’altra le immagini di bambini denutriti, i corpi scheletrici, gli occhi enormi su volti scavati dalla fame. Foto strazianti, che girano ormai da settimane, ma che negli ultimi giorni si sono moltiplicate, perché la fame che per qualcuno non esiste colpisce ogni giorno di più. E uccide, soprattutto i più indifesi, i più piccoli: sono già 84 (su 123). L’ultima vittima stamane: Zainab Abu Halib, una neonata.

Nella dichiarazione delle Forze di difesa israeliane c’è una contraddizione di fondo. L’Idf infatti ha annunciato che consentirà ai Paesi stranieri lanci di cibo su Gaza, ma, a dispetto delle denunce dell’Onu e di oltre un centinaio di ong, insiste sul fatto che non c’è carestia nella Striscia. Solo una situazione «difficile e impegnativa», ha spiegato il coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori. Denutrizione e morti per fame sarebbero solo propaganda di Hamas.

Non la pensano così Regno Unito, Francia e Germania, visto che proprio ieri, a conclusione di una call, i leader Starmer, Macron e Merz hanno riconosciuto che nella Striscia di Gaza è in corso «una catastrofe umanitaria» che «deve finire subito», rilanciando l’appello di 28 Paesi.
Forse anche loro hanno visto quelle foto che altri non vogliono o fanno finta di non vedere. (gaetano vallini)