L’abbraccio della Chiesa

di Edoardo Giribaldi
«Il momento più atteso» dell’Anno Santo, che vedrà Roma aprirsi «al mondo», anche alle zone tragicamente segnate dai conflitti. Perché ogni giovane, confrontandosi con i suoi coetanei, possa sentire «un abbraccio» e mantenere fede a quell’appello di essere «sentinelle del mattino» che Giovanni Paolo II aveva lanciato 25 anni fa. Sotto questi auspici sono stati introdotti stamani, mercoledì 23 luglio, presso la Sala stampa della Santa Sede, gli appuntamenti del prossimo Giubileo dei giovani, in programma dal 28 luglio al 3 agosto.
Sono intervenuti monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo e al quale è affidata l’organizzazione dell’Anno Santo 2025; Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario straordinario di governo per il Giubileo; Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio; Lamberto Giannini, prefetto di Roma; Fabio Ciciliano, capo dipartimento della Protezione civile.
Monsignor Fisichella ha spiegato come il Giubileo dei giovani rappresenti «il momento più atteso» dell’Anno Santo, «perché è quello più partecipato»: saranno presenti, infatti, ragazzi provenienti da 146 Paesi diversi; dall’Europa, in particolare, arriverà il 68 per cento.
Menzione speciale per coloro che giungeranno da zone di guerra: Libano, Iraq, Myanmar, Ucraina, Israele, Siria e Sud Sudan, per un ideale «abbraccio» che coinvolgerà le nuove generazioni di tutto il mondo. L’arcivescovo ha ringraziato il Governo italiano «quotidianamente partecipe» nell’organizzazione degli eventi e ha quindi delineato il programma delle giornate.
Lunedì 28 luglio è previsto l’arrivo del primo mezzo milione di pellegrini. Per la loro accoglienza sono state mobilitate 270 parrocchie, 400 strutture scolastiche, 40 siti extra-scolastici, case della Protezione civile, Palazzetti dello sport e famiglie. La giornata coinciderà anche con l’inizio del Giubileo dei missionari digitali che si concluderà il giorno dopo. Per i giovani sono stati predisposti anche 20 punti di ristoro.
Il 29 luglio inizieranno i “Dialoghi con la città”, ovvero 70 avvenimenti che nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì «troveranno posto nelle piazze di Roma». Il 1° agosto si svolgerà una giornata penitenziale presso il Circo Massimo, con 200 sacerdoti che, ogni due ore, si alterneranno sotto grandi tende preparate per l’occasione.
Il 2 agosto, alle 9, apriranno i cancelli dell’area allestita a Tor Vergata, zona sud-est dell’Urbe, e che sarà animata da band e intrattenitori fino alle 20.30, quando inizierà la veglia presieduta da Leone XIV. Per l’occasione, tre giovani provenienti da Italia, Messico e Stati Uniti, rivolgeranno altrettante domande al Pontefice, il quale «risponderà nelle rispettive lingue». Infine, Fisichella ha ringraziato il Dicastero per la Comunicazione per l’implementazione dell’app Vatican Vox e per i servizi di Radio Vaticana che forniranno traduzioni e commenti in varie lingue. Esiste inoltre un Vademecum, stilato con la Protezione civile, con tutte le indicazioni «per vivere questo momento in piena serenità».
Dal suo canto, Mantovano ha ricordato «la luce negli occhi» dei propri figli di ritorno dalle Giornate mondiali della gioventù. Per replicare quell’entusiasmo, sono stati messi in campo sforzi affinché emerga «un patrimonio inestimabile» non solo per i giovani stessi, «ma anche per le comunità in cui torneranno», specialmente in quelle toccate dai conflitti.
«Una città pronta ad accogliere il mondo» è il riassunto di come Roma si sta preparando al Giubileo dei giovani, secondo il sindaco Gualtieri. Una control room «veglierà» sull’area che ospiterà l’evento e che si estende per oltre 520.000 metri quadrati. Il grande caldo sarà fronteggiato attraverso il dispiegamento di punti per riempire le borracce, 5 milioni di bottiglie di acqua potabile e 70 nebulizzatori. Attenzione particolare è stata data all’aspetto sanitario, con 10 postazioni mediche avanzate, 43 ambulanze e 4 aree specifiche per chi avesse bisogno di «un momento di respiro».
«Nessun segnale negativo su questo evento» è stata la rassicurazione del prefetto di Roma, il quale ha garantito che, in ogni caso, non verrà rallentata la massima preparazione per le giornate «clou» a Tor Vergata. L’impatto dei pellegrini provenienti da 146 Paesi, inoltre, non potrà non tenere in considerazione «l’assetto istituzionale internazionale», ha aggiunto il capo dipartimento della Protezione civile. L’accoglienza e l’assistenza dei giovani si svolgerà di conseguenza, attraverso l’attivazione di un ufficio di relazioni internazionali.
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti, monsignor Fisichella ha evidenziato come 1.500 giovani arriveranno dalla Corea del Sud, sede della prossima Giornata mondiale della gioventù nel 2027, e ha ricordato come Papa Francesco, nel 2023 a Lisbona, a conclusione dell’ultima Gmg, avesse dato appuntamento ai ragazzi proprio a Roma.
Riguardo alle domande a cui Leone XIV risponderà, esse toccheranno «tematiche quantomai qualificanti», tra le quali l’amicizia — «Nell’epoca di internet si possono avere amicizie sincere?» —, il futuro e la speranza. Il momento di dialogo rappresenterà «una grande opportunità per diffondere un messaggio a cui il Papa tiene in modo particolare: l’unità e la fraternità».
Ad oggi, ha concluso l’arcivescovo Fisichella, le presenze registrate per le attività giubilari, sono 17 milioni.