
23 luglio 2025
di Sergio Valzania
«Ho visto un abate avere nella sua scorta sessanta cavalli, e anzi di più. Diresti, se li vedi passare, che non si tratta di padri di monasteri ma di signori di castelli, non di rettori di anime, ma di principi delle province». Sono parole di Bernardo di Clairvaux, con le quali il cistercense critica le abitudini e gli sfarzi dei cluniacensi all’inizio del XII secolo.
Le riporta Glauco Maria Cantarella ne L’impero di Cluny, I monaci della corte celeste (Roma, Carocci, 2025, pagine 210, euro 21). Negli anni in cui scrive Bernardo, i lavori per la costruzione di Cluny III, la terza chiesa abbaziale eretta nel monastero posto alla guida del movimento cluniacense, iniziati nel 1088, erano arrivati al completamento della copertura. Si trattava dell’edificio più grande del mondo, lungo 187 metri, per ...
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