· Città del Vaticano ·

Sorpresa ed emozione tra le ospiti della struttura

Un incontro “in famiglia”

 Un incontro  “in famiglia”  QUO-167
21 luglio 2025

di Daniele Piccini

Uno spirito di intraprendenza e laboriosità degno della Santa, che dà il nome al luogo in cui risiedono, quello dimostrato dalle venti signore ospiti della Casa di Riposo “Santa Marta» a Castel Gandolfo, tutte di un’età compresa tra gli 80 e i 101 anni, che a inizio luglio, appena saputo che Leone XIV avrebbe trascorso un periodo di riposo nelle poco distanti Ville Pontificie, hanno preso carta e penna e scritto una lettera per invitarlo.

«Io stessa ho consegnato questa lettera a Villa Barberini», rivela suor Eliana Martinelli, responsabile della struttura per anziani situata in via Pio XI 27. «Non abbiamo più avuto notizie, finché, tre giorni fa, ci hanno telefonato annunciandoci — scandisce la religiosa con il tono che si usa per le le comunicazioni importanti — che il Pontefice sarebbe venuto qui lunedì 21 luglio alle 10.30». Dopo la sorpresa iniziale, prosegue, «abbiamo cominciato a preparare tutto. E oggi puntualissimo, all’ora preannunciata, Leone XIV è arrivato da noi. Appena giunto, ha detto: “Mi avete invitato ed eccomi qua”». Il Papa ha ricordato il Vangelo di ieri incentrato sulla visita di Gesù a Marta e Maria, «ed eccomi qui oggi — ha detto —, proprio a Betania di Santa Marta», sorride la suora nel raccontare le parole scherzose di Papa Prevost.

Dopo i primi saluti, il vescovo di Roma «si è intrattenuto con noi, semplicemente, come se si sentisse a casa sua». Al termine della visita «c’era grande gioia, sia nei suoi occhi, che nei nostri», ricorda ancora la religiosa. «La sua presenza è sempre un messaggio. Le nostre ospiti hanno pianto di gioia», conclude suor Eliana. E le ospiti confermano. «Mi sono emozionata già ieri sera, quando ci hanno preannunciato la visita» dice ancora con le lacrime agli occhi Giovanna Sugaroni, originaria di Orvieto, 86 anni, da un anno e mezzo nella Casa di riposo. «Ho visto in lui una commozione di cui non si vergognava», aggiunge Adriana Ciccone, 85 anni, di Napoli, da soli tre mesi ospite della struttura. «Si vede — conclude — che è una persona che non ha timore di esprimere sé stessa».