· Città del Vaticano ·

A Buenos Aires un convegno con i giornalisti argentini che hanno intervistato Bergoglio nel 2023

Ritratto inedito di Papa Francesco

 Ritratto inedito di Papa Francesco  QUO-167
21 luglio 2025

di Marcelo Figueroa

«Intervistando Francesco per conoscere la sua vita e il suo pensiero»: questo il titolo del convegno tenutosi recentemente presso l’Università nazionale di Lanús (UNLA), situata nella provincia di Buenos Aires, su iniziativa dello spazio «Uniti per Francesco», dedicato al Pontefice del quale proprio oggi, 21 luglio, ricorre il terzo mese dalla scomparsa.

All’evento hanno partecipato i giornalisti argentini che lo hanno intervistato personalmente nel 2023, in occasione dei dieci anni del suo pontificato: Jorge Fontevecchia della casa editrice Perfil, che da nove anni pubblica l’edizione spagnola di «L’Osservatore Romano», Daniel Hadad di Infobae, Bernarda Llorente, ex direttrice di Télam, Gustavo Sylvestre di C5N TV, ed Elisabetta Piqué, corrispondente di «La Nación».

Vi hanno preso parte anche monsignor Marcelo Daniel Colombo, arcivescovo di Mendoza e presidente della Conferenza episcopale argentina (Cea), il suo predecessore nella Cea e vescovo emerito di San Isidro, monsignor Óscar Ojea, e monsignor Marcelo Julián Margni, vescovo di Avellaneda-Lanús.

Il rettore della UNLA, Daniel Rodríguez Bozzani, che ha curato l’inaugurazione dell’evento, parlando di Papa Francesco, ha detto: «Nel tempo in cui viviamo, in un mondo disordinato e confuso, la sua parola emerge come una bussola etica chiara e coraggiosa, che interpella l’umanità». A fare da moderatore del dibattito è stato padre Máximo Jurcinovic, direttore dell’ufficio comunicazioni della Cea.

Ad aprire il convegno è stata la giornalista Elisabetta Piqué, che da Roma ha raccontato ai presenti di aver conosciuto il futuro Papa nel 2001, quando era arcivescovo di Buenos Aires, e di aver poi instaurato con lui un rapporto personale, familiare e professionale molto stretto. Ha quindi aggiunto che, ai tempi di Buenos Aires, Bergoglio era «una persona molto timida, che non concedeva interviste», perciò è rimasta colpita dal suo cambiamento una volta diventato Pontefice: «Se c’è stato un Papa che è stato un “mago” della comunicazione, è stato proprio lui». Ha poi aggiunto: «Ricordo quando, qui in Argentina, la gente si chiedeva che cosa andasse a fare in Papua Nuova Guinea, mentre io di quel viaggio ricordo i musulmani inginocchiati per ricevere la sua benedizione». È stata poi la volta di Bernarda Llorente, che nel suo intervento ha osservato: «È molto importante in questo momento storico ricordare gli insegnamenti di Papa Francesco». Ha poi sottolineato: «Era una persona eccezionale in termini planetari, perché racchiudeva in sé stesso molte caratteristiche uniche». Ha ricordato anche il messaggio di Francesco «affinché i giovani si impegnino ed escano dall’indifferenza». Llorente ha infine osservato che il pensiero di Papa Bergoglio «è molto attuale», perché «lo ha aggiornato continuamente nei dodici anni del suo Pontificato», in quanto «era un grande comunicatore e sapeva usare gli strumenti più moderni».

Daniel Hadad, dal canto suo, ha osservato che «man mano che passa il tempo, e rivivi la conversazione con Papa Francesco, cominci a notare cose che prima non avevi notato». Per cui ora, a distanza di tempo, capisci che Bergoglio «ha detto molte cose che rimarranno nella storia». Hadad ha ricordato infine le numerose riforme che il Pontefice argentino ha promosso all’interno della Chiesa, ad esempio nel campo della famiglia.

Il giornalista Gustavo Sylvestre nel suo intervento ha rimarcato l’importanza di «invitare nuovamente al dialogo», in un momento storico in cui sembra dominare l’odio.

Il convegno è stato chiuso da Jorge Fontevecchia, che ha definito il suo dialogo con il Papa come quello di «un agnostico con un Pontefice», ringraziando al tempo stesso il cattolicesimo perché è stato grazie a organizzazioni ecclesiastiche che ha cominciato ad avvicinarsi al giornalismo. Suo padre, infatti, era proprietario di una tipografia, e dato che la Chiesa attribuiva grande importanza alla stampa e alla comunicazione sociale, fin da bambino ha avuto un rapporto stretto con la religione, anche se da adulto ha smesso di credere. Fontevecchia ha precisato che Francesco aveva accettato di rilasciargli l’intervista nel corso della quale aveva risposto a settanta domande, affrontando temi che «gli interessava conoscere a livello personale, e non tanto per ragioni giornalistiche». Francesco, ha concluso, «ha superato i confini della Chiesa, è stato una figura di riferimento. Sapeva che cosa dire a ognuno di noi. Tutti ce ne siamo andati, dopo le interviste, sentendoci migliori».

Lo spazio «Uniti per Francesco» è composto da dirigenti politici, sindacalisti, autorità universitarie e referenti di movimenti popolari provenienti da diversi contesti e tradizioni, che hanno cominciato a riunirsi in un ambito comune di riflessione, ispirato dal magistero sociale, dagli insegnamenti e dall’eredità di Papa Francesco.