Nelle Ande ferite: ascolto

di Vincenzo Giardina
Ragazze, adolescenti, donne o bambini. Trenta, a volte anche 40 persone al mese. Vittime di violenze subite spesso in casa, che adesso sono assistite nel policlinico Santa Rita, ogni giorno, su un piano medico, psicologico, legale o sociale. «Molte si rivolgono anzitutto al personale dei nuovi spazi di ascolto, dove si può accedere liberamente e avere una prima consulenza gratuita», ci spiega Alice Busnelli. Una laurea in cooperazione allo sviluppo, originaria di Seveso, in Lombardia, lavora a Cuzco, ai piedi delle Ande, in Perú. Qui, a 28 anni, dirige il policlinico come responsabile di Apurimac, una ong nata per sostenere le missioni agostiniane, socia della Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana (Focsiv). «Lavoriamo con ginecologi, medici, pediatri e personale tutto locale», riferisce Busnelli. «Abbiamo team multidisciplinari, con due psicologi specializzati nei casi di violenza sui minori».
Il contesto è spesso difficile. Capita che al Santa Rita si rivolgano, in cerca di un consiglio, genitori che hanno vissuto abusi da piccoli e che ora vorrebbero proporre un modello educativo diverso per i propri figli. Ne parliamo con Maria Claudia Araujo Castro, psicologa e responsabile degli spazi di ascolto del policlinico. «A segnalarci situazioni di difficoltà sono sia uffici pubblici, come le Fiscalías de Familia, sia organizzazioni della società civile, radicate nei diversi distretti di Cuzco», sottolinea. «Ci capita di fornire supporto per la presentazione di denunce ma anche di aiutare persone che hanno aggredito, affinché capiscano l’errore commesso e possano cambiare il loro comportamento». L’obiettivo, secondo Araujo, è interrompere un ciclo di violenza che altrimenti sarebbe senza fine. «Anche a livello personale è stato finora un lavoro molto importante», sottolinea la psicologa: «Cerchiamo di porci ogni giorno nella prospettiva dei bambini e di un futuro possibile da costruire».
A interrogare è anche la politica del Perú. Il Paese ha vissuto anni difficili, con tensioni sfociate nella destituzione di Pedro Castillo, maestro elementare e sindacalista eletto presidente nel 2021, e l’ascesa alla massima carica della liberale Dina Ercilia Boluarte Zegarra, che era stata sua vice e alla guida del ministero dello Sviluppo e dell’inclusione sociale (Midis). Una riforma all’esame del Parlamento di Lima riguarda proprio questo dicastero. Con la promessa di garantire maggiore “efficienza”, l’esecutivo ha presentato un disegno di legge perché assorba quello della Donna e delle popolazioni vulnerabili (Mimp). Secondo Busnelli, «se la riforma fosse realizzata avrebbe un impatto anche sul nostro lavoro, che è svolto a stretto contatto con le istituzioni, oltre che con le scuole e le famiglie». La direttrice spiega: «Penso in particolare ai Cem, i Centros de emergencia mujer, dipendenti dal Mimp, fondamentali per la raccolta delle denunce e anche per la segnalazione di casi che poi siamo noi a prendere in carico».