· Città del Vaticano ·

Dal Dicastero per la Dottrina della fede

Nulla osta per la devozione mariana iniziata sul monte Zvir in Slovacchia

 Nulla osta per la devozione mariana  iniziata sul monte Zvir in Slovacchia  QUO-157
09 luglio 2025

Prosegue il lavoro del Dicastero per la Dottrina della fede, che grazie alle nuove norme pubblicate l’anno scorso ha potuto concedere il via libera (nihil obstat) valutando i frutti spirituali connessi alle presunte apparizioni mariane che sarebbero avvenute tra il 1990 e il 1995 a Litmanová, sul monte Zvir, in Slovacchia. La lettera del cardinale prefetto Víctor Manuel Fernández è indirizzata all’arcivescovo di Prešov per i cattolici di rito bizantino Jonáš Jozef Maxim.

Accogliendo la richiesta del presule slovacco, il quale cita le innumerevoli «confessioni sincere e profonde» e le conversioni, e apprezza «tanti frutti spirituali ottenuti dai pellegrini che non cessano di frequentare il luogo» nonostante il presunto fenomeno si sia concluso trent’anni fa, il Dicastero ha analizzato i messaggi collegati. Essi contengono «preziosi inviti alla conversione»: «Lasciate che Gesù vi liberi… E non permettete che il vostro Nemico limiti la vostra libertà per la quale Gesù ha versato tanto sangue». La Madonna stessa si presenta come «felice» e invita a trovare la vera via della felicità nel riconoscimento di essere amati incondizionatamente: «Vi amo così come siete… Voglio che voi siate felici ma questo mondo non vi renderà felici».

Diversi messaggi incoraggiano le persone mostrando che il cammino del Vangelo non è complicato: «Lui vi vuole sempre più semplici». Trovare gioia e pace nel Signore rende capaci di testimoniare e diffondere la pace. I messaggi postulano anche la necessità di una risposta e di un coinvolgimento all’iniziativa del Signore, imitando Cristo che si dona per amore. Amare i fratelli diventa la sintesi della nostra risposta e la nostra realizzazione.

Nella lettera il cardinale Fernández riconosce che un numero limitato di messaggi presenta dei passaggi con «alcune ambiguità e aspetti poco chiari», ma tenendo conto di quanto già affermato dalla Commissione dottrinale sul caso in un rapporto del 2011, si ritiene che essi siano dovuti all’interpretazione interiore delle presunte veggenti. Questi pochi messaggi non si presentano infatti come locuzioni bensì come esperienze interiori: chi le vive tenta di tradurle in parole che però risultano per forza imprecise. Per questa ragione si invita il vescovo a pubblicare una raccolta «che escluda quelle poche affermazioni che possono portare a confusione e turbare la fede dei semplici».

Il Dicastero ribadisce che il nihil obstat non implica il riconoscimento dell’autenticità soprannaturale delle presunte apparizioni, ma «consente comunque di approvare il culto pubblico e di comunicare ai fedeli che, se lo vogliono, possono accostarsi senza rischi a questa proposta spirituale».

Le presunte apparizioni ebbero inizio il 5 agosto 1990 a tre chilometri da Litmanová, un piccolo paese di tradizione cattolica bizantina nelle montagne del Nord della Slovacchia e coinvolsero tre bambini, Ivetka Korcáková di 11 anni, Katka Ceselkovâ di 12 e Mitko Ceselka di 9 anni. La Vergine si era presentata con il titolo di Immacolata Purezza.