· Città del Vaticano ·

Leone XIV celebra a Castel Gandolfo presso il Borgo Laudato si’ la prima messa «per la custodia della Creazione»

In un mondo che brucia
è Gesù la nostra speranza

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09 luglio 2025

Ascoltare il grido dei poveri dinanzi al surriscaldamento terrestre e ai conflitti armati e pregare per la conversione di quanti non riconoscono l’urgenza di curare la casa comune


«In un mondo che brucia, sia per il surriscaldamento terrestre sia per i conflitti armati... nel cuore dell’anno del Giubileo noi confessiamo, e possiamo dirlo più volte: c’è speranza». Lo ha rimarcato Leone XIV celebrando stamane a Castel Gandolfo la prima Missa “pro custodia creationis”. Nel Borgo Laudato si’ il Pontefice — che da domenica scorsa si è trasferito a Villa Barberini sul lago di Albano per il periodo estivo — ha seguito il nuovo formulario di orazioni «per la custodia della Creazione», da lui approvato lo scorso 8 giugno e reso noto il 3 luglio tramite un decreto del Dicastero per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti.

All’omelia il Papa ha ravvisato la necessità di «pregare per la conversione di tante persone, dentro e fuori della Chiesa, che ancora non riconoscono l’urgenza di curare la casa comune», secondo la «bellissima ispirazione» del predecessore Francesco, che dieci anni fa pubblicò l’enciclica dedicata alle tematiche ambientali.

«Tanti disastri naturali che ancora vediamo... quasi tutti i giorni in tanti luoghi... sono in parte causati anche dagli eccessi dell’essere umano, col suo stile di vita»: è stata la denuncia di Leone XIV, che ha rilanciato «la nostra missione di custodire il creato, di portarvi pace e riconciliazione», esortando ad ascoltare «il grido della terra» e «dei poveri» e a essere audaci nell’opporsi «al potere distruttivo dei prìncipi di questo mondo».

L'omelia del Papa