· Città del Vaticano ·

Vi scrivo da Gaza

L’amore è più forte
della guerra

A Palestinian child holds a stuffed animal while standing at a school sheltering displaced ...
08 luglio 2025

di Suhail Abo Dawood

Vi scrivo ancora queste note dalla parrocchia della Sacra Famiglia di una Gaza ormai totalmente distrutta. Ma sempre con la speranza di tornare a vivere una vita di pace e senza guerra. Sono ormai trascorsi 638 giorni dall’inizio di questa terribile e pericolosa guerra. Lo scorso 29 giugno abbiamo festeggiato anche qui la festa di San Pietro e Paolo con una messa alle 10 di mattina. E, senza grandi celebrazioni, abbiamo festeggiato anche il compleanno di mia mamma Randa. Il suo secondo compleanno di guerra trascorso in mestizia e timore. Ogni giorno prego per lei, per la mia famiglia, e per tutte le famiglie qui, perché si riesca a rimanere uniti fino a quando tornerà la pace. Ogni giorno e ogni notte continuiamo però a sentire gli spaventevoli rumori delle bombe e il crepitare delle mitragliatrici. Sono sempre più vicini a noi. E inevitabilmente i frammenti di queste esplosioni cadono anche sul tetto della nostra chiesa e nel compound in cui siamo asserragliati. Viviamo tutti nel timore, ma soprattutto i bambini sono terrorizzati. Malgrado questa sofferenza continua, che è diventata un’orribile routine, solo una cosa continua a darci qualche consolazione: la preghiera. Non preghiamo solo per la nostra chiesa, ma per tutta la Chiesa, e per Papa Leone XIV, che il Signore gli conceda la forza e la saggezza necessarie a condurre tutti lungo il sentiero che conduce alla salvezza e alla vita eterna. Pregiamo perché, non solo Gaza, ma tutto il mondo possa vivere un giorno nella pace, attraverso il perdono reciproco e la riconciliazione. Un giorno in cui non ci siano più guerre, perché l’amore è più forte della guerra.