Obolo di San Pietro,

Essere la mano che aiuta la mano del Papa a fare del bene. Affiancarlo nell’annuncio del messaggio cristiano, contribuire alla sua carità verso chi vive una vita non degna, cooperare nella promozione della pace. In questo sta il senso dell’Obolo di San Pietro, pratica secolare di solidarietà a sostegno dei Papi che affonda le radici nella Sacra Scrittura.
Il giorno tradizionale della raccolta si celebra il 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, che quest’anno è coinciso con l’ultima domenica del mese. In quell’occasione, al termine della preghiera mariana dell’Angelus, Leone XIV ha ricordato che l’Obolo «è un segno di comunione con il Papa e di partecipazione al suo ministero apostolico», ringraziando «di cuore» quanti con il loro dono sostengono i suoi «primi passi come Successore di Pietro». Anche se all’iniziativa viene dedicata una giornata ad hoc, in realtà durante tutto l’anno è possibile donare, tramite canali digitali sicuri sul sito internet www.obolodisanpietro.va, per sostenere il Pontefice nella sua missione a servizio della Chiesa universale. Obiettivo, infatti, dell’Obolo di San Pietro, pratica secolare di solidarietà a sostegno dei Papi, è essere un aiuto al fianco del Pontefice a supporto di chi si trova nel bisogno.
Come ogni anno, ogni offerta — piccola o grande — sosterrà il Santo Padre nel suo ministero e nelle sue attività caritative in risposta a situazioni di emergenza in tutto il mondo.
Si può fare tanto e molto è stato già fatto: alcuni giorni fa è stato pubblicato il rapporto annuale del fondo di raccolta delle donazioni devolute al Pontefice. In esso si evidenzia che nel 2024 le entrate dell’Obolo di San Pietro sono ammontate a 58 milioni di euro, un aumento rispetto al 2023 (52 milioni). Erogati poi 13,3 milioni di euro per finanziare 239 progetti sociali e di assistenza economica in 66 Paesi di tutti i continenti (sei milioni in più rispetto al 2023).