Un’impresa di traslochi

03 luglio 2025
di Silvia Guidi
«Ci troviamo in una galassia non certificata, ma contigua alla vita di tutti i giorni» dove i versi, moneta di scambio e ragione di dialogo, sono «un terzo occhio rivolto a una dimensione intrisa di futuro» scrive Ennio Cavalli in Chiedi cos’era la poesia. Lettera dal futuro (Roma, Armando Editore, 2025, pagine 195, euro 16).
Il titolo si ispira alla canzone degli Stadio Chiedi chi erano i Beatles, e si rivolge ai futuri lettori, ai giovani di domani per rassicurarli che non si tratta di un bluff, che vale la pena avventurarsi in queste strane partite a carte dall’esito incerto che sono i dialoghi con gli autori del passato, lanciandosi trascinare in luoghi inesplorati come «onomatopee nello spazio».
Nelle lettere marziane di Cavalli indirizzate ai lettori presenti e futuri c’è ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati