Verso il miglioramento

di Federico Piana
Un giudizio mitigato ma non negativo. È chiara la posizione della Santa Sede sul documento finale della IV Conferenza internazionale sul finanziamento allo sviluppo che si sta svolgendo a Siviglia e si concluderà domani.
In un colloquio con i media vaticani a margine dei lavori che hanno riunito governi, istituzioni finanziarie e società civile per provare a sostenere una riforma dell’architettura finanziaria mondiale, monsignor Gabriele Giordano Caccia, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, ha messo in evidenza come alla fine si sia trovata una buona sintesi: «È stato tenuto conto di diverse posizioni, alcune volte distanti tra loro, che però hanno permesso di fare dei passi in avanti che potranno condurre ad ulteriori soluzioni e ad un miglioramento del sistema per finanziare lo sviluppo».
L‘Impegno di Siviglia adottato durante l’evento voluto dalle Nazioni Unite riafferma con determinazione la volontà di attuare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, riconosce la povertà come una delle più grandi sfide globali, sprona al rispetto e alla promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, avverte che sarebbe un danno rinunciare alla cooperazione internazionale.
C’è poi anche un riferimento all’ambiente: i leader mondiali ammettono che c’è un ritardo nel contrastare i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la desertificazione. Per questo si impegnano con urgenza ad «aumentare l’ambizione per l’azione climatica nell’attuazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite in relazione alla mitigazione del clima, all’adattamento e alla fornitura dei mezzi di attuazione, soprattutto finanziari, ai Paesi in via di sviluppo».
«Non stiamo più parlando di speranza, la stiamo costruendo» ha spiegato con orgoglio Navid Hanif, sottosegretario generale per lo sviluppo economico presso il Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, che ha definito il documento una risposta all’urgente necessità di colmare il divario finanziario per lo sviluppo sostenibile che ammonta all’imponente cifra di 4 trilioni di dollari.
In un contesto geopolitico fatto di crescenti tensioni e conflitti nel quale si stanno anche consumando profonde trasformazioni economiche e sociali, l’Impegno di Siviglia mette in campo delle specifiche azioni concrete: rilanciare le politiche pubbliche di investimento e finanziamento; rafforzare i sistemi fiscali garantendo trasparenza e responsabilità nella gestione; incoraggiare lo sviluppo sostenibile; aumentare il sostegno ai Paesi in via di sviluppo; garantire una crescita economica inclusiva che tenga conto anche delle imprese private.
Lunedì, in apertura della conferenza, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, era tornato a lanciare il doloroso allarme sul peso del debito pubblico che sta paralizzando le nazioni in via di sviluppo: «Occorre riparare un sistema che è diventato insostenibile ed ingiusto». Secondo i più recenti dati diffusi proprio dalle Nazioni Unite, i Paesi del sud del mondo sarebbero soggetti a tassi d’interesse sul debito doppi rispetto a quelli del Nord mentre la loro esposizione debitoria verso i Paesi più ricchi negli ultimi 15 anni sarebbe addirittura triplicata.