· Città del Vaticano ·

Dall’altro lato della piazza

 Dall’altro lato della piazza  ODS-033
05 luglio 2025

di Ciro Salvucci

Se penso alla mia vita, alla mia storia, a tutte le esperienze che ho vissuto, mi viene in mente «Il sottoscritto», la canzone dei Baustelle che parla di battaglie perse, di occasioni al vento, di ali di cera che si sciolgono al sole e di mulini al vento. Questo sono io, Ciro. Ho vissuto molto, troppo e, come scrive Bukowski nella poesia «Sii gentile»: sono invecchiato malamente, e dire che ho solo 37 anni.

Ma ora basta.

È arrivato il momento di tornare al Quarticciolo, a testa alta. Con dignità e rispetto. Con coerenza e lealtà. Ho accompagnato due amici per raccontare con loro questo quartiere della periferia di Roma. In realtà, questi due li considero una sorella e un papà, ma va bene pure chiamarli amici.

Insieme siamo arrivati nella stessa piazza dove andavo fino a un annetto fa. È lo stesso luogo, ma visto dall’altro lato. Come ho fatto, tre anni fa, a ritrovarmi tossicodipendente oltre che alcolista? Non lo so. Non so perché da un giorno all'altro mi sono ritrovato come uno zombie in mezzo ad altri zombie, con la droga al primo posto e, all’ultimo, il rispetto delle persone.

E non so neppure com’è che da un giorno all’altro ho deciso di uscire da quel mondo. O, forse, questo lo so… Ho messo al centro della mia vita la fede, quella fede che calpestavo per due tiri di cocaina, due istanti di piacere fittizio. E così oggi sono di nuovo qua, al Quarticciolo, che ripercorro la mia vita sì, ma dal lato giusto.