
Simbolo della fraternità degli uomini di mare
Dopo due anni di navigazione — era partita da Genova nel luglio 2023 — la nave scuola Amerigo Vespucci ha concluso lo scorso 10 giugno il suo tour mondiale: 35 porti toccati in trenta Paesi diversi di cinque continenti. L’ultima fase di questo viaggio per “i sette mari” è stata caratterizzata dalla celebrazione del Giubileo della Speranza. L’ordinario militare per l’Italia, l’arcivescovo Santo Marcianò, ha voluto infatti che il veliero più bello del mondo fosse una porta santa galleggiante, designandola come una delle chiese giubilari dell’ordinariato. In particolare a Taranto, la mia città, il Vespucci ha fatto sosta nei giorni della Settimana Santa, accogliendo sul ponte i “perdoni”, i fedeli incappucciati che animano la suggestiva processione del Giovedì Santo. Un altro momento per me particolarmente significativo è stato poi a Civitavecchia dove sono saliti a bordo per la messa giubilare un gruppo di ragazzi accompagnati dal parroco della basilica di San Pietro. Per la stima e l’amicizia che mi legano a fra Agnello, avevo a cuore questo incontro di giovani che si stanno preparando al futuro con gli uomini e le donne di questa vecchia nave — sono passati più di 90 anni dal varo —, che per me rappresenta, nonostante sia una unità militare, un messaggio di pace e di fraternità. Quella fraternità che, nei momenti di pericolo, la gente di mare sa dimostrare.
Arcangelo D’Alessandro