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DONNE CHIESA MONDO

Tribuna

Dal Ciad alla Cina,
storie di emancipazione
che il grande schermo
restituisce al mondo

 Dal Ciad alla Cina, storie di emancipazione  che il grande schermo restituisce al mondo  DCM-007
05 luglio 2025

Si è sempre asserito che l'arte cinematografica fosse fra tutte il mezzo più fruttuoso nel modellare immagini collettive, avendo in sé la capacità di tramutarle nei tasselli fondativi di quella che è la nostra comprensione della realtà.

In pratica, il senso stesso del cinema, tenendo a mente ciò che il filosofo Edgar Morin afferma, è saper rappresentare ciò che è impossibile e spesso invisibile riuscendo a generare prospettive inedite sfruttandone il potenziale immaginifico e formativo, sfuggendo al potere fossilizzante della staticità.

Siffatta caratteristica, nello specifico, ben si presta all’indagine conoscitiva della questione femminile offrendo spunti critici che mettano in correlazione antichi retaggi e presenti speranze. Racconti filmici di donne che con costanza si sono distinte nel proporre non solo una accettazione passiva delle ingiustizie, ma anche una logica oppositiva operosa per la salvaguardia dell’integrità personale e comune. Uno sguardo adatto a descrivere ambiti culturali occidentali noti e nondimeno pertinente ad indagare scenari geograficamente lontani. I riferimenti sono rivolti a questioni specifiche legate a folclore locale, disuguaglianze e alla continua lotta contro pratiche ideologiche oppressive. Le recenti filmografie extra-comunitarie hanno offerto ritratti di emancipazione, ricoprendo l’implicito ruolo di interprete sociale impegnato nell’esibire contraddizioni e a tratteggiare figure moderne che incarnino saggezza e connessione a tradizioni trascendenti.

È il caso di Amina, ragazza madre di Lingui, che nel Ciad combatte regole imposte dalla comunità per vedere riconosciuti i diritti della figlia rimasta incinta a seguito di un rapporto non consensuale; oppure quello di Noura ne Le rêve de Noura, costretta ad affrontare un maschilista calvario giudiziario per evitare il carcere a causa di una relazione considerata illegale seppur nata dopo un'istanza di divorzio.

Ma anche Her Story, commedia dissacrante contro la violenza di genere in Cina o Like a Rolling Stone sui ruoli domestici imposti ai quali la protagonista si ribella nonostante conservi l’idea orientale della vita individuale come parte integrante di un sistema complesso, in cui rientra la società.

In bilico tra finzione e realismo, il cinema globale si è fatto quindi testimone di storie inascoltate evidenziando l’importanza delle donne come custodi della memoria, mantenitrici delle vive usanze spirituali e combattenti nel preservare l'eredità culturale.

di Miriam Raccosta