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Un’emittente radiofonica in Zimbabwe aiuta ad affrontare gli eventi climatici estremi

A Chimanimani le previsioni del tempo salvano vite
e creano sviluppo

 A Chimanimani le previsioni del tempo salvano vite e creano sviluppo  QUO-143
23 giugno 2025

di Anna Lisa Antonucci

Nello Zimbabwe orientale, quasi al confine con il Mozambico, la radio è sempre accesa e tutti ascoltano «Chimanimani FM», un’emittente che trasmette musica ma soprattutto informa su com’è andata la raccolta del mais, su se e come gli eventi climatici hanno condizionato il raccolto e se il flagello dei furti nelle campagne è aumentato. Fondata nel 2022, la stazione radio trasmette 24 ore su 24 e oltre ai programmi per i giovani fornisce informazioni essenziali sull’adattamento ai cambiamenti climatici, sui sistemi di allerta precoce e sull’agricoltura sostenibile.

L’emittente trasmette nelle lingue locali, rendendo concrete e accessibili a tutti, dai bambini delle scuole agli agricoltori più anziani, informazioni essenziali per la vita di tutti i giorni, come a esempio le previsioni meteorologiche che per una società prevalentemente rurale sono essenziali. Per questo in tutta la regione le famiglie si radunano intorno alla loro radio, fonte di conforto, solidarietà e informazioni essenziali. Fondata sulla scia della devastazione causata nella regione dal ciclone “Idai”, oggi «Chimanimani FM» è ascoltata da oltre 150.000 persone. Quando il ciclone ha colpito il paese di Chimanimani, oltre a gran parte dello Zimbabwe orientale, nel marzo 2019, ha lasciato dietro di sé un paesaggio di desolazione, rivelando la profonda vulnerabilità della regione agli effetti del cambiamento climatico. Questo violento fenomeno ha causato la morte di 634 persone, ha colpito più di 270.000 abitanti e danneggiato infrastrutture per un valore di milioni di dollari.

Dopo questo disastro, nel 2022 nell’ambito del Post-Idai Recovery Project, finanziato dalla Banca mondiale nello Zimbabwe, è stata creata questa radio comunitaria sostenuta da partner internazionali, tra cui l’Unesco. Con il supporto di trenta volontari appassionati, molti dei quali sono sopravvissuti al ciclone “Idai”, l’emittente trasmette quotidianamente nelle lingue locali, in particolare le previsioni del tempo. «Non abbiamo più bisogno di aspettare che qualcuno venga a spiegarci il tempo», dicono i contadini della regione: «Attraverso Chimanimani FM comprendiamo le previsioni, anticipiamo i tempi e ci aiutiamo a vicenda per metterci al sicuro. Abbiamo l’impressione che siano i nostri a parlarci, non degli estranei». La programmazione della radio dà infatti spazio e voce alle persone che vivono e lavorano nel territorio. Il programma di punta della stazione, Zvokwadi Zvedu (Le nostre verità), permette di condividere resoconti di prima mano sul cambiamento climatico e le soluzioni nella comunità, costruendo unità e resilienza. Il programma giovanile Nhasi neMangwana (Oggi e domani) ha lanciato invece campagne di piantumazione di alberi, la creazione di club per il clima ed esercitazioni di preparazione ai disastri.

Attraverso queste azioni, i volontari lavorano a stretto contatto con il Dipartimento meteorologico e le ong per diffondere informazioni accurate, allerta immediati e consigli agricoli basati sulle previsioni stagionali. Inoltre rappresentanti del governo, delle agenzie umanitarie e degli esperti del clima partecipano regolarmente alle trasmissioni per informare sulle politiche pubbliche e le strategie di risposta. L’Unesco per supportare la creazione della radio ha lavorato in collaborazione con il governo dello Zimbabwe, sostenuto la fornitura di attrezzature, l’installazione di pannelli solari e l’insonorizzazione degli studi. Aver amplificato le voci degli attori locali, in particolare di fronte ai rischi climatici e ai disastri, ha portato i suoi frutti: nelle zone aride di Chimanimani gli agricoltori stanno ora coltivando varietà resistenti alla siccità, le cooperative femminili realizzano progetti di raccolta dell’acqua piovana e i giovani “monitor climatici” trasmettono informazioni in tempo reale.

Grazie anche alla radio la comunità, distrutta dal ciclone, si sta rialzando per diventare un esempio di resilienza climatica e innovazione.