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Il saluto del cardinale Zuppi

Con il volto di una madre

 Con il volto di una  madre  QUO-139
17 giugno 2025

La vicinanza nell’impegno preso personalmente da Leone XIV per impiegare ogni sforzo teso al raggiungimento della pace, «a ottanta anni dalla fine della terribile Seconda guerra mondiale, confrontati con le guerre in cui anche oggi viene versato il sangue di Abele». È quella ribadita dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, nell’indirizzo di omaggio rivolto stamane al Pontefice nel corso dell’udienza ai vescovi italiani.

«Sentiamo proprio vera quella “speciale sintonia” che unisce la Chiesa in Italia al Successore di Pietro, Vescovo di Roma e Primate d’Italia, come affermava Paolo VI», ha affermato il porporato, ringraziando al contempo Papa Prevost per «presiedere questa comunione perché il primato garantisce la collegialità e la sinodalità».

Esse, ha rimarcato, sono infatti rappresentate dal cammino comune di «Chiese e comunità, i preti, i consacrati, i laici, tanti compagni di strada che con impegno hanno intrapreso in questi anni il cammino sinodale», per realizzare quell’invito fatto da Papa Francesco dieci anni fa a Firenze in occasione del 5° Convegno nazionale della Chiesa Italiana. E cioè, ha proseguito Zuppi, che fosse «tutto il popolo di Dio ad annunciare il Vangelo, popolo e pastori».

Una missione, ha aggiunto il cardinale, che nasce dalla speranza «che è in noi per una Chiesa accogliente, vicina alle attese di tanti, di tutti, particolarmente dei poveri, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti»; ma anche «lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza». In sostanza una Chiesa, ha concluso Zuppi, dove «tutti si sentano a casa nella casa di Dio, dove anche il fratello maggiore impara a sentire sua la festa della misericordia, della gratuità, della fraternità ritrovata».