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Le caratteristiche multidimensionali della povertà

 Le caratteristiche multidimensionali della povertà  QUO-127
03 giugno 2025

di Giancarlo Rovati*

Negli ultimi decenni si è affermato progressivamente un approccio multidimensionale alla povertà, ispirato da una più attenta considerazione per lo sviluppo umano equo e sostenibile. Se, in via basilare, la povertà consiste nella scarsità di beni e risorse fondamentali per raggiungere standard di vita minimamente soddisfacenti, risulta evidente che quanto più numerosi sono gli aspetti della povertà presi in considerazione tanto più realistica diventa l’identificazione di ciò che rende povere le persone e le collettività. È in questa prospettiva che il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Unpd) ha messo a punto già nel secolo scorso l’Indice di sviluppo umano (Isu) e in tempi più recenti ha utilizzato il Multidimensional Poverty Index (Mpi) elaborato nel 2010 dall’Università di Oxford.

Un ulteriore approccio multidimensionale è adottato nell’ambito del progetto Eu-Silc (European Union Statistics on Income and Living Conditions) che costituisce una delle principali fonti di dati per i rapporti periodici dell’Unione europea sulla situazione sociale e sulla diffusione del disagio economico nei ventisette paesi membri.

Il dibattito sugli strumenti più adatti per misurare l’intensità e la diffusione della povertà è strettamente legato all’esigenza di mettere a punto politiche di contrasto alla povertà e di verificarne l’efficacia nel breve e nel lungo periodo. Non va peraltro sottaciuta la difficoltà di raggiungere, anche in questo campo, accordi operativamente efficaci, come ha sottolineato efficacemente Papa Francesco: «La medesima logica che rende difficile prendere decisioni drastiche per invertire la tendenza al riscaldamento globale è quella che non permette di realizzare l’obiettivo di sradicare la povertà. Abbiamo bisogno di una reazione globale più responsabile, che implica affrontare contemporaneamente la riduzione dell’inquinamento e lo sviluppo dei Paesi e delle regioni povere» (Laudato si’, 175).

Un impulso costante a considerare la povertà nelle sue molteplici manifestazioni, cause ed effetti viene dagli interventi del magistero della Chiesa, sotto forma non solo di enunciazioni ideali, denunce, sollecitazioni, ma anche di indicazioni sulle vie da percorrere a vantaggio dello “sviluppo integrale di ogni uomo e di tutto l’uomo” a cui sovrintende il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.

*Già docente di Sociologia generale
all’Università Cattolica del Sacro Cuore