Leone XIV dagli agostiniani per il compleanno

di Tiziana Campisi
Leone XIV ha pranzato ieri, domenica 1° giugno, con i confratelli agostiniani al Collegio internazionale Santa Monica, a pochi metri dal suo appartamento in Vaticano.
Dopo la messa in piazza San Pietro per il Giubileo delle famiglie, dei bambini dei nonni e degli anziani, il Pontefice ha raggiunto la comunità religiosa, in via Paolo VI, nella quale vivono studenti dell’ordine di Sant’Agostino di diversi Paesi del mondo e alcuni docenti dell’Istituto Patristico Augustinianum. Qui ha partecipato a un momento conviviale, organizzato per festeggiare il settantesimo compleanno del priore generale, padre Alejandro Moral.
Un’amicizia di lunga data lega il Papa e quest’ultimo, nato a La Vid, in Spagna, il 1° giugno 1955. I due si sono conosciuti negli anni Ottanta a Roma, proprio al Collegio Santa Monica, quando studiavano Prevost diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino e Moral Sacra scrittura al Pontificio Istituto Biblico e Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana.
Le loro strade si separano nel 1985, quando il giovane padre Robert, ordinato sacerdote tre anni prima, viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura, in Perú; mentre padre Moral, terminati gli studi, torna in Spagna.
I due si ritrovano nell’Urbe nel 2001, per il capitolo dell’ordine. Eletto priore generale, Prevost sceglie Moral come suo vicario, confermandolo anche nel suo secondo mandato. Per 12 anni lavorano fianco a fianco e la loro amicizia cresce e si fortifica.
Un legame fraterno che persiste anche quando le loro strade si dividono ancora. Nel 2013, allo scadere del secondo sessennio alla guida dell’ordine di Sant’Agostino, Prevost torna nella sua Provincia agostiniana, a Chicago, mentre Moral viene designato 97° priore generale. E quando un anno dopo padre Prevost viene nominato da Papa Francesco amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo, in Perú, e successivamente vescovo della stessa, è rimasto con padre Moral l’affetto agostiniano, quell’amicizia così decantata dal grande Padre della Chiesa che amava la vita comune in «unità di mente e di cuore» (Regola), «per cercare insieme, in piena concordia» Dio, in modo che chi «avesse trovato per primo la verità» potesse «condurvi gli altri senza fatica» (Solililoqui 1, 12, 20-13, 22).