· Città del Vaticano ·

La messa di Leone XIV a conclusione del Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani

L’alleanza coniugale
è forza di unità
nelle società disgregate

top2.jpg
02 giugno 2025

Al «Regina caeli» la preghiera per le famiglie che soffrono a causa della guerra in Medio Oriente e Ucraina


«Il mondo di oggi ha bisogno dell’alleanza coniugale per conoscere e accogliere l’amore di Dio e superare, con la sua forza che unifica e riconcilia, le forze che disgregano le relazioni e le società». Attingendo al ricco patrimonio del magistero della Chiesa sul tema, in occasione del Giubileo delle famiglie, dei nonni e degli anziani, Leone XIV rilancia l’importanza del matrimonio come «canone del vero amore tra l’uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo».

Alla presenza di settantamila fedeli giunti da centotrentuno Paesi in piazza San Pietro nella mattina del 1° giugno, il Papa celebra la messa della VII Domenica di Pasqua e commentando le letture invita a riflettere su come «negli ultimi decenni sono stati proclamati Beati e Santi dei coniugi, e non separatamente, ma insieme, in quanto coppie di sposi». Il pensiero va in proposito a Louis e Zélie Martin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino, e ai beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, la cui vita familiare si è svolta a Roma nel secolo scorso; e alla famiglia polacca Ulma, genitori e bambini uniti nell’amore e nel martirio. Perché, spiega il Pontefice, «il matrimonio non è un ideale» ma sacramento che «trasforma in una carne sola» attraverso un amore che «rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita».

Da qui l’incoraggiamento ai genitori a essere «per i figli, esempi di coerenza» e ai figli a essere «grati ai genitori»: perché «dire “grazie”, per il dono della vita e per tutto ciò che con esso ci viene donato ogni giorno, è il primo modo di onorare il padre e la madre»; con una raccomandazione particolare anche a nonni e anziani: quella di «vegliare su coloro che amate, con saggezza e compassione, con l’umiltà e la pazienza che gli anni insegnano». Del resto, conclude il vescovo di Roma, «in famiglia, la fede si trasmette insieme alla vita, di generazione in generazione: viene condivisa come il cibo della tavola e gli affetti del cuore».

Al termine della messa Papa Prevost guida il «Regina caeli» affidando alla Vergine Maria le famiglie affinché «le sostenga nelle loro difficoltà» specie «quelle che soffrono a causa della guerra in Medio Oriente, in Ucraina e in altre parti del mondo».

L'omelia del Papa

Regina caeli

Il messaggio