Insieme a Maria

«Un gesto di fede con cui in modo semplice e devoto ci riuniamo sotto il manto materno di Maria»: così Leone XIV ha definito il rosario nei Giardini vaticani, svoltosi la sera di sabato 31 maggio. Nella festa della Visitazione, il Papa è giunto in auto poco prima delle 21 nei pressi della riproduzione della Grotta di Lourdes, sostando inginocchiato in preghiera davanti alla statua della Vergine. Quindi ha pronunciato il suo discorso — ne pubblichiamo di seguito il testo —, rivolgendosi alle duemila persone che hanno partecipato alla celebrazione mariana. Presenti diversi porporati — tra i quali il cardinale decano Giovanni Battista Re e il segretario di Stato, Pietro Parolin —, vescovi, sacerdoti e consacrati, oltre a numerose famiglie e tanti giovani, anziani e volontari dell’Unitalsi, salutati personalmente dal vescovo di Roma al termine della preghiera. Tra questi anche l’agostiniano Gioele Schiavella, 103 anni, parroco di Sant’Anna in Vaticano dal 1991 al 2006. Iniziata alle 20 davanti alla chiesa di Santo Stefano degli Abissini, la recita dei Misteri gaudiosi era stata guidata dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica di san Pietro e vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. La lunga processione aux flambeaux si era snodata nei Giardini vaticani fino allo slargo dove è riprodotto il luogo dell’apparizione della Madonna a santa Bernadette Soubirous. Ecco le parole del Papa, che ha ha rivolto un particolare pensiero alle monache benedettine del vicino monastero «Mater Ecclesiae».
Cari fratelli e sorelle,
con gioia mi unisco a voi in questa Veglia di preghiera a conclusione del Mese di Maggio. È un gesto di fede con cui in modo semplice e devoto ci riuniamo sotto il manto materno di Maria. Quest’anno, poi, esso richiama alcuni aspetti importanti del Giubileo che stiamo celebrando: la lode, il cammino, la speranza e, soprattutto, la fede meditata e manifestata coralmente.
Avete recitato insieme il santo Rosario: preghiera, come ebbe a sottolineare San Giovanni Paolo II, dalla fisionomia mariana e dal cuore cristologico, che «concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico» (Lett. Ap. Rosarium Virginis Mariae, 16 ottobre 2002, 1).
E in effetti, meditando i Misteri gaudiosi, durante il cammino percorso, siete entrati e avete sostato, come in pellegrinaggio, in tanti luoghi della vita di Gesù: nella casa di Nazaret contemplando l’Annunciazione, in quella di Zaccaria contemplando la Visitazione — che oggi abbiamo celebrato —, nella grotta di Betlemme contemplando il Natale, nel Tempio di Gerusalemme contemplando la presentazione e poi il ritrovamento di Gesù. Vi hanno accompagnato, nell’Ave Maria ripetuta con fede, le parole dell’Angelo alla Madre di Dio: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28) —, e quelle di Elisabetta che la accoglie con gioia: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!» (Lc 1,42).
I vostri passi, così, sono stati scanditi dalla Parola di Dio, che ne ha segnato, con il suo ritmo, il procedere, le soste e le partenze, proprio come per il popolo d’Israele nel deserto, in viaggio verso la Terra promessa.
Guardiamo, allora, alla nostra esistenza come a un cammino alla sequela di Gesù, da percorrere, come abbiamo fatto stasera, insieme a Maria. E chiediamo al Signore di saperlo lodare ogni giorno, «con la vita e con la lingua, col cuore e con le labbra, con la voce e con la condotta» (S. Agostino, Discorso 256, 1), evitando le stonature: la lingua intonata con la vita e le labbra con la coscienza (cfr ibid.).
Saluto i Signori Cardinali presenti, i Vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate e tutti i fedeli. Desidero esprimere, in particolare, affetto e gratitudine alle Sorelle Benedettine del Monastero Mater Ecclesiae, che con la loro preghiera nascosta e costante sostengono la nostra comunità e il nostro lavoro.
Che la gioia di questo momento rimanga e cresca in noi, «nella nostra vita personale e familiare, in ogni ambiente, specialmente nella vita di questa famiglia che qui in Vaticano serve la Chiesa universale» (Benedetto XVI, Conclusione del mese di Maggio, 31 maggio 2012). Il Signore ci benedica e ci accompagni sempre e Maria interceda per noi. Grazie!