· Città del Vaticano ·

Nella prima ordinazione sacerdotale del pontificato Leone XIV esorta i nuovi preti di Roma a ricostruire «insieme una Chiesa ferita inviata a un’umanità ferita, dentro una creazione ferita»

Credibili
anche se non perfetti

 Credibili anche se non perfetti   QUO-125
31 maggio 2025

«Non siamo ancora perfetti, ma è necessario essere credibili» per ricostruire «insieme la credibilità di una Chiesa ferita, inviata a un’umanità ferita, dentro una creazione ferita». Nella prima ordinazione sacerdotale del pontificato Leone XIV si rivolge così agli undici nuovi preti della diocesi di Roma durante la messa presieduta stamane, sabato 31 maggio, nella basilica di San Pietro.

Alla presenza di 5.500 fedeli — soprattutto romani, legati ai novelli presbiteri formatisi sette al Pontificio Seminario Romano Maggiore e quattro al Collegio diocesano Redemptoris Mater — il Papa all’omelia commenta il rito dell’ordinazione e le letture della festa della Visitazione della beata Vergine Maria. «Concepite voi stessi al modo di Gesù!», li incoraggia, sottolineando che «essere di Dio — servi di Dio, popolo di Dio — ci lega alla terra: non a un mondo ideale, ma a quello reale. Come Gesù, sono persone in carne e ossa quelle che il Padre mette sul vostro cammino». Da qui l’esortazione agli undici — il più giovane ha 28 anni, il più grande 49 — a consacrare l’esistenza al Popolo di Dio, «senza separarvene, senza isolarvi, senza fare del dono ricevuto una sorta di privilegio».

Gesù — spiega — «ci ha dato il potere di diventare figli di Dio. Non cercate, non cerchiamo altro potere!», raccomanda loro, ma anche a se stesso il vescovo di Roma, che conclude definendo i suoi preti «ministri di speranza» e chiedendo loro «la trasparenza della vita. Vite conosciute, vite leggibili, vite credibili»!

L'omelia del Papa