· Città del Vaticano ·

Domani Leone XIV ordina in San Pietro undici nuovi sacerdoti per la diocesi di Roma

La bellezza del donarsi

 La bellezza del donarsi  QUO-124
30 maggio 2025

di Isabella H. De Carvalho

«Sono passato dall’ingegneria alla filosofia, che era un altro paio di maniche, però con molta serenità alla fine». Simone Troilo, 32 anni, scherza così quando parla del suo ingresso al Seminario “Redemptoris Mater” di Roma nel 2016. Terzo di sei figli, cresce in una famiglia che frequenta il Cammino Neocatecumenale nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli, in zona Tuscolana a due passi da San Giovanni in Laterano.

Dopo il liceo scientifico, intraprende il corso di laurea triennale in ingegneria dell’edilizia e inizia a rendersi conto di non riuscire a percepire nella propria vita quell’amore di Dio di cui gli hanno sempre parlato. Aprendosi al Signore, sostenuto anche dai catechisti e dalla preghiera, Simone gradualmente matura la decisione di entrare in seminario. E domani, nove anni dopo, sarà ordinato sacerdote da Leone XIV nella basilica di San Pietro. Con lui altri tre nuovi sacerdoti dell’Urbe formatisi al “Redemptoris Mater” — Cody Merfalen, Gabriele Di Menno Di Bucchianico e Matteo Renzi — e sette allievi del Pontificio Seminario Romano Maggiore: Pietro Hong Hieu Nguyen, Francesco Melone, Marco Petrolo, Giuseppe Terranova, Enrico Maria Trusiani, Federico Pelosio e Andrea Alessi. Nella serata di ieri, 29 maggio, la diocesi si è riunita a San Giovanni in Laterano in una veglia di preghiera per i nuovi presbiteri, che hanno ascoltato una catechesi dell’oratoriano Maurizio Botta e condiviso ciascuno la testimonianza della propria vocazione.

Ad esempio, ruolo fondamentale nella scelta di Simone ha avuto la Scrittura: in particolare, ricorda l’ordinando destinato alla comunità parrocchiale di San Carlo da Sezze, «una lettura di San Paolo ai Colossesi che diceva “Servite Cristo, il Signore”. Fino ai vent’anni ho sempre pensato che avrei voluto sposarmi, fare una famiglia, avere dei figli. Da quel momento ho aperto la mia mente e mi sono reso più disponibile alla volontà di Dio, che poi si è manifestata con la scelta del seminario».

La Scrittura è stata essenziale anche per il ventottenne Matteo Renzi: «A 16 anni durante un ritiro — ha raccontato a Romasette.it, il sito di informazione della diocesi — lessi la vocazione di Geremia e, una notte di due anni dopo, il dialogo tra Gesù e Pietro». Parole «determinanti» per una chiamata che lo ha portato in missione in Cile e Brasile e ora lo metterà a disposizione dei «fragili» nella parrocchia Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca.

Il cammino di Francesco Melone è stato rischiarato dalla luce della preghiera, mentre si dedicava in Seminario al gruppo giovani. E in una società che considera «controcorrente dedicarsi al Signore», è a loro che si rivolge, ora che la sua vita è cambiata e sta per essere accolto nella parrocchia di Santa Silvia: «Fidatevi di Dio. Io ho seguito ciò che mi rendeva veramente felice».

Giovane tra i giovani, alla Gmg di Cracovia nel 2016, Gabriele Di Menno Di Bucchianico avvertiva «un vuoto interiore e una tristezza che venivano dal non seguire la chiamata che sentivo nel cuore». Lasciata la facoltà di ingegneria biomedica è entrato in Seminario. «L’ingegneria non era la mia strada — commenta l’ordinando, che andrà nella parrocchia Gran Madre di Dio —. La vocazione è diversa per ognuno, basta essere disponibili a seguire il Signore».

La chiamata al sacerdozio ha segnato un netto cambio di rotta per Enrico Maria Trusiani, che per intraprendere il percorso di studi al Maggiore, a 36 anni, ha lasciato il suo lavoro come amministratore d’azienda. «Agli occhi del mondo ho perso tanto ma, pur avendo tutto, il cuore era inquieto, non amavo come Dio mi aveva pensato. Non tornerei indietro perché la bellezza sta nel donarsi», aggiunge mentre la parrocchia di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone lo attende a braccia aperte.

Vocazione «tardiva» anche quella del quarantanovenne Andrea Alessi, destinato alla Sacra Famiglia del Divino Amore: ex ufficiale militare, ha messo a fuoco la sua scelta durante un periodo di volontariato su una spiaggia attrezzata per persone con disabilità, a Focene, nel comune di Fiumicino. «Tra preghiera, servizio e condivisione, ho sentito forte e chiara la chiamata al sacerdozio suggellata dal canto “Vieni e seguimi”. Voglio essere un sacerdote strumento nelle mani di Dio — spiega — e “scomparire in Cristo” come ha detto il Papa nella Messa con i cardinali».