· Città del Vaticano ·

Pillole di Parola

Da “consegnatore”
a “consegnato”

 Da “consegnatore” a “consegnato”  QUO-123
28 maggio 2025
di Marco Pavan «Uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo» (Atti, 15, 26). In quella che è conosciuta come la lettera del cosiddetto “primo concilio” di Gerusalemme (cfr. Atti, 15, 23-29), Paolo e Barnaba, presenti a tale riunione come inviati della comunità di Antiochia (cfr. Atti, 15, 2-4) e testimoni della conversione alla fede dei non ebrei (Atti, 15, 12), vengono, appunto, menzionati con questo titolo onorifico. Ma che significato ha il verbo paradidomi (consegnare) in questo contesto? In prima battuta, questo lessema indica la dedizione che entrambi hanno dimostrato alla missione loro affidata di annunciare il vangelo: «Erano stati affidati alla grazia di Dio» (Atti, 14, 26). In questo caso, la consegna è a Dio stesso, un gesto interiore ...

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