La buona Notizia

di Erri De Luca
Testimone è chi si trova dentro un avvenimento e non sa in quel momento di doverne riferire successivamente.
È testimone per caso o coincidenza, non preavvisato, non convocato.
I veri testimoni spesso si contraddicono, si confondono, come ben sanno i giudici in un’aula di tribunale.
Perché hanno avuto una visione parziale, fuggevole, perfino alterata se l’avvenimento ha comportato un coinvolgimento emotivo.
In questa pagina c’è invece un tutt’altro compito del testimoniare.
Qui c’è un’investitura, la solenne consegna di riferire al mondo.
Non sarà permessa una relazione soggettiva, dovranno invece attenersi a una formula e a una comune e irreprensibile interpretazione.
Qui succede la trasformazione da persone a conoscenza dei fatti a missionari di un messaggio di fede.
Dovranno essere gli occhi di chi non c’era, non ha visto e non ha conosciuto di persona.
Dovranno essere la voce per chi non ha sentito, da trasmettere ai contemporanei e ai posteri.
È impresa perfino più ardua di quella del loro maestro. Egli ha espresso se stesso, si è rivelato in opere e discorsi suoi del tutto.
Loro, discepoli, dovranno essere i vice, convincere gli altri di lui.
Esserne all’altezza senza poterlo incarnare. Niente li ha preparati a questo.
Neanche se il maestro fosse vissuto a lungo avrebbero assorbito a sufficienza la sua personalità. Maestro, si, ma senza lasciare una scuola, degli scritti.
E poi è vissuto così poco presso di loro, si è rivelato pure cosi tardi.
E ora li esorta a essere il suo seguito.
Non ha potuto averne uno lui, come potranno loro?
A distanza di millenni si sa che riuscirono. Ma allora, in quel turbolento periodo? Cerco di comprendere come hanno potuto assumersi lo sbaraglio del compito.
Il rigo finale della pagina mi aiuta: provarono entusiasmo, parola che indica la presenza della divinità dentro se stessi.
La poeta Russa Marina Zvetaeva ha scritto che Dio ha creato il mondo in un momento di entusiasmo.
Eccola in loro la scintilla incendiaria.
Con l’energia dell’entusiasmo potranno coinvolgere e trasmettere.
È il viatico per il viaggio, il sigillo in loro della divinità.
L’entusiasmo li scaraventerà ai quattro angoli del vento a conficcare nelle generazioni successive quello di cui sono stati i testimoni.