Nel primo Regina Caeli dal Palazzo Apostolico l’abbraccio del Papa
Cercare la pace

La preghiera per la Chiesa in Cina
«La nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra; invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace»: nel Regina Caeli a mezzogiorno di ieri, 25 maggio — il primo recitato dalla finestra dello studio privato del Palazzo Apostolico Vaticano —, Leone XIV è tornato a invocare la riconciliazione e il dialogo, come fatto sin dall’elezione al pontificato. In precedenza, ringraziando i fedeli presenti in piazza San Pietro e quanti erano collegati attraverso i media per l’affetto dimostratogli, il Pontefice aveva commentato il Vangelo della domenica, la VI del tempo di Pasqua, con l’esortazione a «essere cristiani attenti e compassionevoli» nei confronti dei piccoli, dei poveri e dei sofferenti. Di seguito, la sua meditazione.
Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
Sono ancora all’inizio del mio ministero in mezzo a voi e desidero anzitutto ringraziarvi per l’affetto che mi state manifestando, mentre vi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera e vicinanza.
In tutto ciò a cui il Signore ci chiama, nel percorso di vita così come nel cammino di fede, ci sentiamo a volte inadeguati. Tuttavia, proprio il Vangelo di questa domenica (cfr. Gv 14, 23-29) ci dice che non dobbiamo guardare alle nostre forze, ma alla misericordia del Signore che ci ha scelti, certi che lo Spirito Santo ci guida e ci insegna ogni cosa.
Agli Apostoli che, alla vigilia della morte del Maestro, sono turbati e angosciati e si chiedono come potranno essere continuatori e testimoni del Regno di Dio, Gesù annuncia il dono dello Spirito Santo, con questa meravigliosa promessa: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (v. 23).
Così, Gesù libera i discepoli da ogni angoscia e preoccupazione e può dire loro: «Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (v. 27). Se rimaniamo nel suo amore, infatti, Lui stesso prende dimora in noi, la nostra vita diventa tempio di Dio e questo amore ci illumina, si fa spazio nel nostro modo di pensare e nelle nostre scelte, fino a espandersi anche verso gli altri e irradiare tutte le situazioni della nostra esistenza.
Ecco, fratelli e sorelle, questo dimorare di Dio in noi è proprio il dono dello Spirito Santo, che ci prende per mano e ci fa sperimentare, anche nella vita quotidiana, la presenza e la vicinanza di Dio, rendendoci sua dimora.
È bello che, guardando alla nostra chiamata, alle realtà e alle persone che ci sono state affidate, agli impegni che portiamo avanti, al nostro servizio nella Chiesa, ciascuno di noi può dire con fiducia: anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi, viene a prendere dimora dentro di me. Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo.
Carissimi, sul fondamento di questa promessa, camminiamo nella gioia della fede, per essere tempio santo del Signore. Impegniamoci a portare il suo amore ovunque, ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli.
E affidiamoci tutti all’intercessione di Maria Santissima. Per l’opera dello Spirito, Lei è diventata “Dimora consacrata a Dio”. Con Lei, anche noi possiamo sperimentare la gioia di accogliere il Signore ed essere segno e strumento del suo amore.
Dopo aver intonato il canto del Regina Caeli, il vescovo di Roma ha fatto riferimento a due ricorrenze del giorno precedente, 24 maggio: la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita da Benedetto XVI, e il decimo anniversario dell’Enciclica Laudato si’ del suo precedessore Francesco. Leone XIV ha quindi incoraggiato la «ricerca sincera della pace» e l’impegno nella cura della Casa comune. Al contempo ha ricordato il sacerdote martire don Stanislao Kostka Streich, beatificato in Polonia. Infine, ha salutato i tanti fedeli presenti.
Cari fratelli e sorelle!
Ieri a Poznań (Polonia) è stato beatificato Stanislao Kostka Streich, sacerdote diocesano ucciso in odio alla fede nel 1938, perché la sua opera in favore dei poveri e degli operai infastidiva i seguaci dell’ideologia comunista. Il suo esempio possa stimolare in particolare i sacerdoti a spendersi generosamente per il Vangelo e per i fratelli.
Sempre ieri, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani, si è celebrata la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita dal Papa Benedetto XVI. Nelle chiese e nei santuari della Cina e in tutto il mondo si sono elevate preghiere a Dio come segno della sollecitudine e dell’affetto per i cattolici cinesi e della loro comunione con la Chiesa universale. L’intercessione di Maria Santissima ottenga a loro e a noi la grazia di essere testimoni forti e gioiosi del Vangelo, anche in mezzo alle prove, per promuovere sempre la pace e l’armonia.
Con questi sentimenti la nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra; invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace.
Dieci anni fa Papa Francesco firmava l’Enciclica Laudato si’, dedicata alla cura della casa comune. Essa ha avuto una straordinaria diffusione, ispirando innumerevoli iniziative e insegnando a tutti ad ascoltare il duplice grido della Terra e dei poveri. Saluto e incoraggio il movimento Laudato si’ e tutti coloro che portano avanti questo impegno.
Saluto tutti voi provenienti dall’Italia e da tante parti del mondo, in particolare i pellegrini di Valencia e quelli polacchi, con una benedizione per quanti in Polonia partecipano al grande pellegrinaggio al Santuario mariano di Piekary Śląskie. Saluto i fedeli di Pescara, Sortino, Paternò, Caltagirone, Massarosa Nord, Malnate, Palagonia e Cerello, e quelli della parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria in Roma. Saluto con affetto i ragazzi della Cresima dell’Arcidiocesi di Genova, i cresimandi di San Teodoro, in diocesi di Tempio-Ampurias, i ciclisti di Paderno Dugnano e i Bersaglieri di Palermo.
A tutti auguro una buona domenica!