· Città del Vaticano ·

Bailamme

Gli occhi sorridenti
dei bambini

 Gli occhi sorridenti dei bambini   QUO-119
23 maggio 2025

di Andrea Monda

«Cos’è che fanno i bambini appena riemergono dall’acqua? Sorridono, come se avessero visto qualcosa». La folgorante affermazione è tratta dal racconto Nightswimming di Cristiano Governa pubblicato il 17 maggio scorso su questo giornale per la serie “Il racconto del sabato”. Con la precisione chirurgica propria dei poeti Governa coglie in un frammento una verità universale, assoluta. Questa intuizione merita attenzione, impone al lettore una sosta, una pausa di riflessione.

I poeti lo sanno che i bambini hanno occhi diversi, possiedono uno sguardo che gli adulti rischiano di perdere, e chi non lo perde è proprio lui il poeta. Nel 1991 il poeta irlandese Seamus Heaney, che quattro anni dopo verrà insignito del premio Nobel per la letteratura, pubblica la sua ottava raccolta di poesie intitolata Seeing Things, letteralmente “vedere cose” ma anche “avere visioni”.

La Bibbia associa l’essere “visionari” alla giovinezza per bocca del profeta Gioele, tante volte citato da Papa Francesco: «I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni» (3, 1) e chissà, forse è questo il motivo che spinse Gesù a raccomandarci di tornare ad essere come i bambini, forse perché come ha intuito Governa nel suo racconto, il cuore bambino è un cuore felice, capace di “vedere” dove noi adulti ormai semplicemente “guardiamo” e soprattutto, con letizia e gratitudine, di sorridere.