· Città del Vaticano ·

L’incontro con Giovanni Paolo II nell’Anno santo 2000

Tra Gino Bartali, Marco Pantani

 Tra Gino Bartali, Marco Pantani  QUO-117
21 maggio 2025

La spiritualità “sportiva” della Madonna del Ghisallo, patrona dei ciclisti; il ricordo del leggendario Gino Bartali (1914-2000), del quale è in corso la causa per la beatificazione; l’abbraccio d’incoraggiamento a Marco Pantani nel pieno delle sue vicissitudini che lo hanno portato alla morte nel 2004 ad appena 34 anni.

Sono tre “passaggi” dell’incontro di Papa Giovanni Paolo II — venerdì 12 maggio 2000, Anno santo, nella sala Clementina del Palazzo Apostolico — con i partecipanti all’edizione numero 83 del Giro d’Italia. Un incontro alla vigilia della partenza, avvenuta con una cronometro a Roma e l’arrivo in piazza San Pietro (km 4,600). A vincere Jan Hruška, atleta della Repubblica Ceca. Con Stefano Garzelli maglia rosa finale.

«La stima, l’interesse e l’ammirazione che la vostra storica corsa ciclistica da sempre riscuote non soltanto tra i cultori dello sport, ma anche tra gli operatori dell’informazione giornalistica e radiotelevisiva, come pure tra la gente comune, hanno reso il Giro d’Italia una manifestazione di alto rilievo sportivo e di grande impatto sociale nella storia e nel costume italiani» le parole di Papa Wojtyła.

L’«intreccio tra manifestazioni sportive e celebrazioni giubilari contribuisce a mettere bene in luce il rapporto che deve sempre unire l’attività sportiva e i valori spirituali» ha detto Giovanni Paolo II. «Anzi deve costituire un’importante opportunità di riflessione e di rinnovamento, affinché lo sport risplenda con quelle caratteristiche di limpidezza, coerenza, onestà e condivisione che ne fanno uno dei veicoli significativi di alti valori di umanità». E ancora: «Ogni attività sportiva richiede doti umane di fondo, quali il rigore nella preparazione, la costanza nell’allenamento, la consapevolezza dei limiti delle capacità della persona, la lealtà nella competizione, l’accettazione di regole precise, il rispetto dell’avversario, il senso di solidarietà e di altruismo».