
«Un grande saluto», ma soprattutto l’incoraggiamento a lavorare «per la giustizia ecologica, sociale e ambientale» sono contenuti nel videomessaggio in spagnolo inviato da Leone XIV ai rettori di 200 atenei di Nord, Sud e Centro America e della Penisola Iberica riuniti da ieri, 20 maggio, fino a sabato 24, presso la Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro (Puc-Rio) nel decennale dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’.
Organizzate dalla Rete Universitaria per la Cura della Casa Comune con il sostegno della Pontificia commissione per l’America Latina, le quattro giornate di dialogo, discernimento e proposte di azione per affrontare la crisi socio-ambientale, guardano anche alla Cop30 che si terrà proprio in Brasile, a Belém, a novembre. «So che state per fare un lavoro sinodale di discernimento in preparazione alla Cop30», sottolinea infatti Papa Prevost nel filmato. «Rifletterete insieme su una possibile remissione del debito pubblico e del debito ecologico, una proposta che Francesco aveva suggerito nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace. E in questo anno giubilare, un anno di speranza, questo messaggio è importante».
Il ringraziamento rivolto dal Pontefice agostiniano a tutti i rettori è in particolare per gli «sforzi» e il «lavoro». Prima di impartire la benedizione, Leone XIV esorta a «continuare a costruire ponti».
Ai partecipanti all’incontro nell’ateneo carioca è giunto anche il messaggio del cardinale prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, José Tolentino de Mendonça. Il porporato portoghese riflette nello specifico su come la Laudato si’ abbia mutato la mentalità comune mediante «la consapevolezza che non siamo soli, che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che tutto è interconnesso e che dobbiamo affrontare le sfide della casa comune e le sfide della fraternità allo stesso tempo».
In vista della Cop30 e nel tempo giubilare è «insieme — prosegue il cardinale — che possiamo davvero rendere le nostre università e le nostre reti universitarie laboratori di comunione e di futuro». L’università, lungi dall’essere «una bolla ai margini della realtà», è «coinvolta nei grandi processi di riflessione, innovazione, qualificazione etica e giustizia delle nostre società». Solo in questo modo, conclude de Mendonça, «l’identità cattolica può essere veramente riflessa».