· Città del Vaticano ·

L’udienza di Papa Leone XIV al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Pace Giustizia Verità

 Pace Giustizia Verità  QUO-113
16 maggio 2025

È tempo di lasciare alle spalle le contese e cominciare
un cammino nuovo di speranza 


Pace, giustizia e verità: sono «i pilastri dell’azione missionaria della Chiesa e del lavoro della diplomazia della Santa Sede» ricordati da Leone XIV stamani, nell’udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ricevuto nella Sala Clementina.

Pace, dunque, intesa non come «mera assenza di guerra e di conflitto», bensì come «dono attivo» che sradica orgoglio, rivendicazioni e «le premesse di ogni distruttiva volontà di conquista».

Poi la giustizia, per porre rimedio «alle disparità globali» presenti nel mondo. In questo ambito, la Santa Sede «non può esimersi dal far sentire la propria voce», ha proseguito il Pontefice, così come «nessuno può esimersi dal favorire contesti in cui sia tutelata la dignità» di ciascuno, cittadino o immigrato.

Quindi la verità, perché non si può costruire la pace senza verità. Di fronte a fattori quali il mondo virtuale, le migrazioni, l’intelligenza artificiale e la salvaguardia della Terra — ha rimarcato il vescovo di Roma — la verità consente di affrontare «con miglior vigore» le sfide del nostro tempo. Centrale, nel discorso del Papa, anche l’accento posto sul «pieno rispetto della libertà religiosa in ogni Paese» e sulla tutela della famiglia «fondata sull’unione stabile tra uomo e donna».

Nell’Anno Santo della speranza, infine, Leone XIV ha esortato a «lasciare alle spalle le contese e cominciare un cammino nuovo» per costruire ponti di riconciliazione in tutti i contesti, «a partire da quelli più provati come l’Ucraina e la Terra Santa».

Il discorso del Papa