
New York, 14. «Come le temperature molto rigide distruggono i germogli della primavera, così un’esperienza troppo precoce delle fatiche della vita rovina la giovane promessa delle facoltà di un bambino, rendendo impossibile ogni autentica educazione». Con questa citazione dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII l’arcivescovo Gabriele Caccia, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha riaffermato l’impegno nella lotta al lavoro minorile.
L’occasione è l’intervento di ieri a New York, durante il dialogo informale dal titolo “Infanzia dignitosa: Eliminare il lavoro minorile in tutte le sue forme, compreso il reclutamento forzato e l’impiego dei bambini nei conflitti armati”. Ricordando come «un bambino su dieci sia intrappolato in situazioni di sfruttamento», il presule ha evidenziato l’urgenza di discutere la questione.
Ogni bambino, ha ribadito Caccia, è «un dono di Dio alla famiglia umana» e deve crescere «in un ambiente che rispetti la dignità, protegga i diritti fondamentali e promuova lo sviluppo integrale della persona». Particolare preoccupazione desta il reclutamento dei minori nei conflitti armati, che Caccia ha definito «una grave violazione della dignità umana» e «un diretto affronto ai diritti fondamentali».