· Città del Vaticano ·

Il Giubileo delle bande e dello spettacolo popolare

«La musica è un regalo di Dio»

  «La musica  è  un  regalo di Dio»  QUO-108
10 maggio 2025

di Lorena Leonardi
e Daniele Piccini

«Ay, ay, ay, ay, cielito lindo»: il tradizionale canto si leva, compatto e poderoso appena oltrepassata la Porta Santa della basilica Vaticana: ad aprire la fila del coloratissimo gruppo di quasi cento messicani, Daniel, copricapo piumato da azteco e sonagli ai polsi e alle caviglie: si inginocchia, più volte si segna con la croce. È uno dei tantissimi partecipanti del Giubileo delle bande e dello spettacolo popolare, che tra oggi e domani riunisce a Roma tredicimila persone provenienti da più di 90 Paesi del mondo.

Daniel spiega ai media vaticani che è cresciuto in una famiglia molto credente: le sue due sorelle sono consacrate, e lui è qui con la «Panteras Rebolledo Marching Band» di Coapetec, Veracruz. «Siamo orgogliosi di poter portare la nostra cultura latinoamericana» proprio nei giorni in cui è stato eletto un Papa che è stato missionario in Perú, senza dimenticare il predecessore argentino, aveva spiegato Daniel in piazza Pia poco prima di intraprendere lungo via della Conciliazione un pellegrinaggio che si è trasformato in un vero e proprio spettacolo di folklore.

Una processione colorata e festosa che ha attirato l’attenzione di turisti e persone di passaggio e persino gente affacciatasi dalle finestre dei palazzi circostanti. Tutti con gli obiettivi delle fotocamere puntati sulle balze di raso fatte oscillare a tempo dalle ballerine, mentre vengono percossi i tamburi decorati con le calaveras, i teschi usati nel Dia de los Muertos a simboleggiare la morte e, al contempo, per celebrare la vita.

«Per molti è un sogno che si avvera», commenta Maria, una delle docenti della banda che riunisce giovani dagli 8 ai 16 anni. «È una vera benedizione essere qui», le fa eco il direttore Jesus, vestito di bianco; «la musica è il nostro mondo, ma è soprattutto un regalo di Dio», aggiunge; poi continua a ritoccare il nodo ai fazzoletti che i suoi ragazzi portano al collo e a stringere per bene attorno ai visi i cordoncini dei sombreri dorati, luccicanti sotto al sole.

Poco più in là, in divisa verde, sono schierati i cinquanta elementi della banda di Collecorvino, provincia di Pescara, che più tardi si esibiranno nella piazza di San Salvatore in Lauro. «Un emozionante ritorno — racconta Ivo Padula — perché la banda ha già suonato qui in occasione di un altro Giubileo, quello del 1975». Spera in «un mondo migliore, fatto di pace e di speranza» il trombettista Gabriele, 27 anni, capobanda alla sua prima uscita; mentre Sandro, quasi sessantenne suonatore di oboe e membro dell’ensemble da quando aveva solo otto anni, sottolinea il valore dell’arte come linguaggio universale in grado di oltrepassare barriere culturali e linguistiche.

Di «doppia festa» parla il presidente Andrea Cacciatore perché, rimarca, «siamo musicisti, ma anche molto credenti. Vogliamo attraversare la Porta Santa con spirito folkloristico ma soprattutto religioso. Io ed altri membri della banda serviamo anche la messa come chierichetti. Pregheremo per il nuovo Papa, e affinché questo pontificato prosegua la linea di Francesco, con un focus sulla povertà e sull’aiuto agli altri. Speriamo che lo Spirito Santo assista Leone XIV nel suo impegno di avvicinare tante persone alla Chiesa».

L’auspicio di Silvano Proietti, presidente della banda della Città di San Gregorio da Sassola, in provincia di Roma, è che tutti i gruppi musicali «portino sempre più socialità nel mondo, unendo i popoli attraverso la musica. Siamo felici di partecipare a questa splendida manifestazione di pace. Da sempre la musica fa parte della spiritualità e della Chiesa. Il patrono della nostra città e della nostra banda è Gregorio Magno, massimo interprete del canto gregoriano, gioiello che impreziosisce la Chiesa».

Questo pomeriggio l’evento giubilare prosegue con appuntamenti musicali diffusi in 31 piazze del centro di Roma, con protagonisti oltre 100 gruppi e si conclude domattina alle 10 in piazza Cavour con la messa presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025.