
Questo è il testo del saluto che il cardinale decano Giovanni Battista Re ha rivolto al nuovo Pontefice, a nome del Collegio cardinalizio, all’inizio dell’udienza.
Beatissimo Padre!
La ringraziamo cordialmente per aver dedicato la sua prima udienza a noi cardinali.
In questi giorni, noi cardinali abbiamo tutti gioito per l’entusiasmo con il quale il mondo ha accolto la sua elezione a Successore di Pietro.
Ha gioito tutto il mondo, ma abbiamo gioito anche noi; e ho apprezzato la gioia in Perú, che ha detto: «Nuestro Papa, nuestro Papa!». Questo sta a dire che [i peruviani] conservano un grande ricordo del ministero pastorale che lei ha fatto in America Latina.
Desidero, facendomi voce di tutti i cardinali, assicurarle la nostra vicinanza, soprattutto assicurarle la nostra fedeltà, il nostro desiderio di collaborare; collaborare perché, come lei ha detto ieri, la Chiesa sia «arca di salvezza» e anche «faro» nel buio della notte. E poi per tutti i problemi del mondo, in questo momento in cui il mondo è attanagliato da tante guerre che non vogliono finire: purtroppo, nonostante i morti e le distruzioni, non finiscono. E io adesso mi fermo, perché loro adesso vogliono sentire non me, ma Vostra Santità!