· Città del Vaticano ·

La prima uscita
al Palazzo del Sant’Uffizio

 La prima uscita  al Palazzo del Sant’Uffizio  QUO-107
09 maggio 2025

di Isabella Piro

«Grazie a voi!»: con affetto e gratitudine Papa Leone XIV si è rivolto ieri sera, giovedì 8 maggio, ai residenti del Palazzo del Sant’Uffizio, dove poi ha trascorso la notte. Poche ore dopo l’elezione al soglio di Pietro, nella sua prima uscita dalle mura Vaticane, il neo Pontefice si è recato nel luogo in cui ha vissuto negli ultimi due mesi — anzi, «Sette settimane», come ha precisato lui stesso —, là dove una semplice targa su un portoncino d’ingresso recita ancora «Robert Card. Prevost».

Accolto da un composto applauso, Papa Prevost è giunto in automobile fino al cortile del Palazzo del Sant’Uffizio. La veste bianca che spiccava nel buio della sera, ha salutato con una stretta di mano ciascuno dei presenti, scambiando anche qualche parola in spagnolo con alcuni fedeli provenienti dal Messico e dal Venezuela. Era presente anche la suora francese saveriana Nathalie Becquart, sottosegretario al Sinodo dei vescovi, che — in un post su X — ha scritto: «Sono felice di incontrare e congratularmi con il nostro nuovo Papa sinodale che torna nel nostro Palazzo dove viveva!».

Poi, una bambina di nome Michela gli si è accostata timidamente per chiedergli di benedire una Bibbia e di apporvi la firma. Leone XIV ha accolto volentieri la duplice richiesta e, con un tocco di umorismo, ha aggiunto: «Devo fare ancora alcune prove della firma, quella vecchia non serve più!». Quindi, per essere sicuro di non sbagliare, ha chiesto alla bimba di fare lo spelling del proprio nome e infine, apponendo la data vicino alla firma, ha aggiunto scherzando: «Che giorno è oggi? 8 maggio?».

Papa Prevost ha quindi benedetto i fedeli, concludendo le sue parole con: «Auguri! Grazie a voi!». Infine, non si è sottratto alla richiesta di alcuni presenti che gli hanno proposto di scattare un selfie.

In precedenza, subito dopo la prima benedizione Urbi et Orbi impartita intorno alle 19.30 dalla Loggia centrale della basilica Vaticana, il 267° Pontefice aveva rivolto un saluto anche ai diversi fedeli che lo attendevano davanti a Casa Santa Marta e che lo hanno accolto al grido di «Viva il Papa!». Un’esclamazione di gioia alla quale il successore di Pietro ha risposto con un affettuoso gesto di saluto, prima di rientrare nel luogo in cui ha risieduto nel periodo del Conclave.