· Città del Vaticano ·

I messaggi delle Conferenze episcopali e delle diocesi di tutto il mondo

Gioia, gratitudine e speranza

 Gioia, gratitudine e speranza  QUO-107
09 maggio 2025

di Francesco Ricupero

Gioia, gratitudine e speranza sono i sentimenti contenuti nei numerosi messaggi delle Conferenze episcopali e delle diocesi di tutto il mondo, inviati in occasione dell’elezione di Papa Leone XIV. La presidenza del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa (Ccee) esprime, a nome di tutti i vescovi europei, la gioia e la gratitudine al Signore per l’elezione a Papa del cardinale Robert Francis Prevost. «In questo momento così difficile per il nostro Continente — si legge in un messaggio — siamo convinti che il Santo Padre non mancherà di farci sentire la sua vicinanza e il suo incoraggiamento: cum Petro et sub Petro, vogliamo annunciare la gioia del Vangelo che scaturisce dall’incontro con Cristo, per testimoniare che Egli è la vera speranza dell’Europa. La guerra in Ucraina ci ricorda la necessità di impegnarci per un’Europa riconciliata. In tutto questo tempo — ricordano i presuli — abbiamo pregato e continuiamo a pregare per la pace. Siamo vicini al popolo ucraino e agli altri popoli che nel mondo vivono in situazioni di conflitto, consapevoli che per raggiungere di nuovo il dono della pace, l’Europa deve riscoprire le sue radici e la sua vocazione profetica».

Dopo i dodici anni di pontificato di Papa Francesco «a cui noi cattolici tedeschi guardiamo con gratitudine, siamo lieti di avere di nuovo un Papa che guiderà la Chiesa universale» ha detto il presidente della conferenza episcopale tedesca e vescovo del Limburg, monsignor Georg Bätzing. Il Papa — ha ricordato il presule, «ha augurato a tutti gli uomini la pace che viene da Cristo. È toccante e incoraggiante allo stesso tempo. Papa Leone XIV chiarisce così che la Chiesa resta disposta a mediare nei conflitti internazionali».

Felicitazioni al nuovo Papa sono state espresse a nome del Sinodo dei vescovi, del clero, dei monaci e dei fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina, dall’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halič, Sviatoslav Shevchuk. «Assumendo questo nome, Sua Santità testimonia al mondo intero che il soffio di pace del Salvatore risorto deve essere trasformato, nel contesto attuale, in una dottrina rinnovata della Chiesa cattolica sulla pace giusta e duratura. Noi crediamo sinceramente che il nuovo vescovo di Roma sarà per il martoriato popolo ucraino un annunciatore di pace, che proviene dal Signore risorto».

Il Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam) ringrazia Dio «per aver ispirato i cardinali riuniti in Conclave a eleggere un pastore, figlio di sant’Agostino, capace di raccogliere le attuali sfide della Chiesa e di essere una voce profetica in un mondo che ha bisogno di artigiani della pace e dell’unità». I vescovi latinoamericani sono convinti che Papa Prevost «sarà capace di raccogliere le attuali sfide della Chiesa e di essere una voce profetica».

«Ringraziamo Dio per il dono della sua persona, per la sua generosa disponibilità al servizio del popolo di Dio e per il suo fiducioso sì alla missione oggi affidatagli» scrivono i vescovi argentini che rinnovano la loro «comunione con il Santo Padre» e la «volontà di camminare, come Chiesa in Argentina, nella fedeltà al Vangelo, con spirito sinodale e con cuore missionario».

Affetto filiale al nuovo Santo Padre è stato espresso dai vescovi della Colombia, «il nuovo successore di san Pietro, che è stato vescovo missionario in Perù — scrivono — conosce la nostra Chiesa latinoamericana ed è un segno di speranza per la Chiesa universale e per la società, in particolare in questo Anno giubilare in cui siamo chiamati a ravvivare la comunione ecclesiale e la fraternità umana per vincere la tentazione del pessimismo e della disperazione, come ci ha insegnato Papa Francesco».

Filiale adesione dai vescovi del Paraguay a Leone XIV al quale esprimono l’impegno a «camminare insieme come discepoli e missionari di Gesù Cristo affinché il nostro popolo abbia vita in Lui». Di qui, l’invito ai fedeli del Paraguay «a offrire le proprie suppliche per il ministero del nostro nuovo Papa, pregando nostra Madre, la Vergine di Caacupé, di accompagnarlo nel suo servizio».

Profonda gratitudine a Dio e grande gioia nell’aver ricevuto la lieta notizia è stata espressa da monsignor Peter Machado, arcivescovo di Bangalore e vicepresidente della Conference of Catholic Bishops of India che a nome dei presuli «con fede e amore filiale», danno il benvenuto a Papa Leone XIV, «rallegrandoci della sua elezione e affidando il suo pontificato alla provvidenza di Dio».

Anche l’arcidiocesi di Seoul si unisce con gioia alla comunità cattolica mondiale e invita i fedeli a riflettere sul significato di questo nuovo papato e e a pregare per la missione del Santo Padre. «In un mondo afflitto da conflitti e da un anelito sempre più profondo alla pace, e in una società in cui la dignità della vita e la sacralità della persona umana sono preoccupazioni sempre più urgenti — scrive l’arcivescovo Peter Soon-taick Chung — confidiamo che il nuovo Papa proclamerà la misericordia e la giustizia di Dio con rinnovata forza».

Grazie a Dio per questo grande dono per l’elezione del cardinale Robert Francis Prevost a Papa, scrive il patriarca di Lisbona, monsignor Rui Manuel Sousa Valério. Quelli che stiamo vivendo «sono momenti di particolare intensità per rinnovare la nostra appartenenza alla Chiesa, sempre guidata dai Pastori scelti da Dio per condurla alla vita eterna. Siamo certi che lui è il Papa di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno in questo momento».

Questo momento storico «riempie di entusiasmo l’intera comunità diocesana, che vede nel nuovo Pontefice il pastore che continuerà a guidare con fede e speranza la Chiesa nei prossimi anni e in questo Giubileo del 2025» scrive monsignor José Ignacio Munilla Aguirre, vescovo di Orihuela-Alicante che ha esortato l’intera comunità diocesana a unirsi in preghiera per il nuovo Papa, chiedendo a Dio di «concedergli saggezza, forza e amore per guidare la Chiesa in questi tempi di prova e di speranza».