· Città del Vaticano ·

Educazione civica
e dottrina sociale
della Chiesa:
alleanza feconda a scuola

 Educazione civica e dottrina sociale della Chiesa: alleanza feconda a scuola  QUO-105
08 maggio 2025

di Andrea Avellino*
e Rocco Salemme**

L’insegnamento della religione cattolica si colloca nelle finalità della scuola e ha come fine quello di aiutare studenti e studentesse a progredire nella loro ricerca di un senso. Attraverso l’insegnamento biblico, teologico e storico-religioso si cerca di fornire loro gli strumenti migliori per affinare la ricerca attraverso un costante dialogo, fecondo e critico, con le altre discipline tanto umanistiche quanto scientifiche. Per la sua peculiare struttura questo insegnamento si presta molto bene a percorsi interdisciplinari perché fornisce raccordi contenutistici multipli e variegati.

Inoltre, tra i suoi contenuti essenziali, l’insegnamento della religione cattolica annovera l’etica sociale che, nella sua mediazione didattica, fa proprio il variegato contenuto della dottrina sociale della Chiesa. Dalla Rerum novarum alla Fratelli tutti, grazie alla riflessione magisteriale l’insegnamento della religione cattolica è in grado di intrattenere un dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta (Laudato si’, 14) proprio con la neo-istituita disciplina che, tra i banchi di scuola, dovrebbe incentivare alla riflessione sull’agire sociale: l’educazione civica. Tanto l’insegnamento della religione cattolica quanto l’educazione civica, infatti, si configurano come materie che hanno particolarmente a cuore lo sviluppo integrale dell’alunno. La ricerca dello sviluppo integrale della persona da un lato, la promozione del suo pieno sviluppo dall’altro, trovano un’efficace sintesi nella volontà di sostenere la promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo (Populorum progressio, 14) per la quale il legislatore individua essenzialmente nelle aree della costituzione, dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza digitale.

Tra le due discipline, la dottrina sociale della Chiesa si struttura quale trait d’union storico, nato proprio allorquando nel vecchio continente e in particolar modo in Italia potere spirituale e potere temporale iniziavano a conoscere reciproca autonomia e più o meno aspre divergenze. Eppure, proprio a partire da quest’innegabile vincolo cronologico, grazie alla mediazione didattica dell’insegnamento della religione cattolica nelle sue rispettive aree biblico-teologica, storico-fenomenologica e antropologico-esistenziale, essa può costituire un volano valoriale capace di richiamare al necessario e complessivo arricchimento umano della famiglia delle nazioni (Centesimus annus, 52).

*Docente a contratto di pedagogia generale all’Università di Roma “La Sapienza” e insegnante di religione
**Dottore di ricerca in teologia e docente di religione al servizio della diocesi di Roma