
di Leonardo Sapienza
Il “comandamento nuovo” lasciato da Gesù ai suoi seguaci è quanto di più bello si possa ascoltare. Ma la realtà in cui viviamo lascia sconfortati.
Un giornale titola: «L’età del rancore»: litigi, insulti, ululati, risse verbali e aggressioni fisiche. Una rabbia senza freni nella nostra vita quotidiana. Come quei genitori che si sono azzuffati mentre i loro figli stavano disputando una partita di calcio. Sempre con rabbia incontenibile, nuova, contagiosa. Una rabbia animalesca. Per strada, in mezzo al traffico, ci si insulta senza remore. Un bullismo di massa, risentito, feroce, disinibito, senza freni... Vediamo sui social. E in famiglia? Qui il discorso si farebbe molto lungo e delicato. Per non arrivare ai tristi episodi di cronaca nera, che purtroppo si moltiplicano sempre di più, sarebbe meglio fermarsi in tempo, e vincendo l’orgoglio (ah, l’orgoglio! Quanti errori ci fa fare! Quando l’orgoglio grida, l’amore tace!). «L’orgoglio è un veleno così mortale, che non solo avvelena le virtù, ma anche gli altri vizi» (Chesterton)... riconoscere ciascuno i propri errori, e ritornare al dialogo, alla comprensione; appunto: all’amore!
Lo dice anche la pubblicità di un famoso parmigiano: «Con l’amore si vince sempre». Siamo fatti d’amore; siamo intessuti d’amore; siamo mendicanti di amore. Abbiamo necessità dell’amore. Allora: perché chiudere il cuore?
Certo, nessuno di noi nasce capace di amare. Siamo sempre analfabeti in fatto di amore. Anche noi cristiani! Per questo l’amore richiede ogni giorno una lotta continua. E, nonostante contraddizioni, difficoltà, conflitti tra marito e moglie, tra genitori e figli; infedeltà e tradimenti; l’amore è un rischio da correre sempre!
È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto. È una follia abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato. È una follia rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito. È una follia non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele. È una follia buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andata per il verso giusto.
Ci sarà sempre un’altra opportunità; un’altra amicizia; un altro amore; una nuova forza... Per ogni fine, c’è un nuovo inizio!
Su un grande tabellone pubblicitario ho notato la scritta: «Trovare l’amore è facile!». L’esperienza insegna che non sempre è facile. Ma certamente è l’unico valore che rende la vita degna di essere vissuta. Basta tornare al “comandamento nuovo”: «Amatevi gli uni gli altri!».
Il Vangelo in tasca
Domenica 18 maggio, v del Tempo di Pasqua
Prima lettura: At 14, 21-27;
Salmo: 144;
Seconda lettura: Ap 21, 1-5;
Vangelo: Gv 13, 31-33. 34-35.