La buona Notizia

di Marco Lodoli
Come sarà la vita eterna che ci aspetta? Staremo nella beatitudine della luce divina, nel suono celeste degli angeli, nel pascolo sublime dell’amore assoluto, piccole pecore perennemente amate dal Padre e dal Figlio, salvate per sempre dal caos del mondo e del tempo che tutto travolge? Fin da bambino cercavo di immaginarmi come potesse essere il Paradiso promesso ai buoni e ai giusti, a tutti coloro che hanno avuto fede in Dio, e ho sempre fatto una certa fatica a dare al nostro punto di arrivo una qualche forma. C’è chi scherzando dice che tanta beatitudine potrebbe somigliare un po’ alla noia, che noi ex esseri umani avremmo comunque bisogno di fare qualcosa, di continuare a impegnarci per gli altri. E allora immagino quanto sarebbe bello se in cielo continuassimo a occuparci di chi arranca sulla terra. Definitivamente illuminati dalla Verità e dall’Amore, potremmo lavorare su qualche segnale da inviare agli umani, non so, a esempio elaborare dei sogni da spedire a chi dorme dopo una giornata di duro lavoro, sogni che siano piccole e misteriose rivelazioni, che facciano pensare al bene. Oppure creare epifanie improvvise per chi sulla terra vaga smarrito, attimi fuggenti ma carichi di senso, albe e tramonti che entrano negli occhi e nel cuore, frasi semplici e salvifiche che raggiungano chi è stordito dal rumore di mille parole inutili. O anche preparare incontri imprevisti eppure necessari, in un bar, fuori da una chiesa, su un treno che viaggia, incontri che possano segnare una svolta generosa nella vita di chi si sente inaridito. Insomma, sostenuti, motivati, accesi dalla luce divina, potremmo lavorare ancora per gli altri, dare il nostro piccolo contributo agli uomini e alle donne di buona volontà, aiutarli a scrivere meglio la loro storia nel mondo. Usare la fantasia per sollevarli dall’opacità del reale. Così sognavo da bambino: nell’eternità beata impegnarsi allegramente per far arrivare minimi messaggi a chi abita ancora nel labirinto del tempo, creare misteriose occasioni di salvezza. Pecore salve in Paradiso ma capaci ancora di far arrivare un po’ della lana eterna a chi vive nel gelo della confusione. In fondo le anime del Paradiso spesso si sono salvate grazie a una parola buona, a un esempio amoroso, a un incontro provvidenziale. Dio ha deciso quei momenti, poi qualcuno li ha preparati, come uno scrittore prepara una svolta decisiva in una storia arruffata. Ecco, sarebbe bello lavorare per questo, dall’amore assoluto dell’aldilà collaborare per mandare messaggi nell’aldiquà, darsi da fare per chi ancora patisce nella macina del tempo che passa. Ma in fondo possiamo farlo già adesso, già qui e ora.