· Città del Vaticano ·

Il 26 giugno 1946 l’incontro con gli atleti, capitanati da Gino Bartali, per incoraggiare a vivere lo sport come esperienza di ricostruzione civile

L’abbraccio di Pio XII
a chi pedalava tra le macerie della guerra

 L’abbraccio di Pio  xii  a chi pedalava tra le macerie della guerra  QUO-102
05 maggio 2025

Il 26 giugno 1946 Pio xii ricevette, nel cortile di San Damaso, i ciclisti partecipanti al Giro d’Italia. Prima della partenza dell’undicesima tappa da Roma a Perugia (191 km). Quel Giro (edizione numero 29) lo vinse Gino Bartali e la tappa andò a Aldo Baito, con Vito Ortelli in maglia rosa. Al termine dell’udienza in Vaticano i ciclisti e tutta la “carovana” del Giro uscirono — in auto o in bici — dall’Arco delle campane per attraversare piazza San Pietro. Fu il Giro della “rinascita” e del “riscatto” civile tra le macerie della tragedia della seconda guerra mondiale.

Papa Pacelli, 79 anni fa, accolse la comunità della “corsa rosa” con queste parole: «Voi avete desiderato, diletti giovani, di fare una breve sosta qui, presso il padre comune che vi ama, e da cui attendete uno sguardo d’incoraggiamento e un gesto di benedizione. L’uno e l’altro vi sono ben volentieri accordati; il vostro ardore giovanile e il vostro slancio sportivo vi rendono particolarmente cari al nostro cuore».

Pio xii non nascose mai la sua passione per il ciclismo e il suo “tifo” non solo sportivo per Bartali (morto il 5 maggio di 25 anni fa, è in corso la causa di beatificazione). Il 13 ottobre 1949 proclamò la Madonna del Ghisallo patrona dei ciclisti. E il 14 giugno 1950 ricevette, all’udienza generale nella basilica di San Pietro, i ciclisti partecipanti all’edizione numero 33 del Giro d’Italia. Conclusasi il giorno precedente a Roma, con la vittoria dello svizzero Hugo Koblet davanti a Bartali. (giampaolo mattei)