· Città del Vaticano ·

Migliaia di mani si protendono ogni giorno alla ricerca disperata di una ciotola di riso

La fame di Gaza
e l’indifferenza del mondo

epa12069045 Internally displaced Palestinians push themselves in line to receive a portion of food ...
03 maggio 2025

Sono trascorsi ormai due mesi da quando, il 2 marzo scorso, le forze armate israeliane hanno chiuso tutti gli ingressi agli aiuti umanitari a Gaza. Due mesi senza che entri cibo, acqua potabile, farmaci, e ogni altro genere di prima necessità.

Un nostro collega giornalista palestinese di Gaza che è riuscito a fuggire in Italia con la famiglia ci racconta oggi in lacrime le telefonate disperate che riceve dal padre: «Trova il modo di farmi arrivare un chilo di farina». Non è ammissibile usare il cibo e l’acqua come arma di guerra. Non è possibile usare la privazione degli alimenti per spingere un popolo alla deportazione.

I droni attribuiti all’aviazione israeliana, che ieri hanno colpito in acque internazionali, 13 km a nord di Malta, una flottiglia umanitaria che voleva sbarcare aiuti a Gaza, sembrano testimoniare che siamo di fronte a un intendimento deciso e consapevole. 2,4 milioni di gazawi sono affamati e nella disperazione. Disperati nell’assenza di ogni reazione di riprovazione e protesta da parte di quel mondo che ipocritamente si definisce civile. (roberto cetera)